Abstract: “Nel settore agroalimentare la concentrazione di potere di mercato a monte del processo produttivo si è fortemente accentuata negli ultimi anni. Ad esempio, la fornitura di sementi e prodotti biochimici è nelle mani di pochi grandi agglomerati. I produttori agricoli, soprattutto le piccole e medie imprese, soffrono di disparità di potere contrattuale di fronte a tali giganti commerciali. La digitalizzazione della produzione agricola rischia di aggravare la disparità di potere contrattuale distorcendo il mercato. In questa prospettiva, è utile esplorare il ruolo della proprietà intellettuale e della pseudo-proprietà intellettuale (forme anomale di esclusiva che si basano su misure tecnologiche e contratti) nel controllo monopolistico delle macchine e dei dati dell’agricoltura 4.0. Se si vuole contrastare il potere dei monopoli dell’agricoltura 4.0, occorre riformare il diritto della proprietà intellettuale dell’Unione Europea”.
“The regulation of emotion recognition in the EU AI Act shows a dangerous reversal of the precautionary principle. Despite the premise in recital 44 – ‘there are serious concerns about the scientific basis of AI systems aiming to identify or infer emotions […]’ – emotion recognition is prohibited only in very delimited cases. This policy choice is one of many indicators of the gradual weakening, even in the European Union, of the pillars of a democratic society”.
Con un messaggio rivolto alla comunità accademica di Harvard, Alan M. Garber, il presidente della celebre università americana, ha comunicato che Harvard respinge una serie di richieste dell’amministrazione Trump. Le richieste se non accolte comportano la revoca del finanziamento federale all’istituzione accademica.
L’amministrazione del governo federale utilizza il pretesto dell’antisemitismo per comprimere l’autonomia e libertà accademica dell’università. In altre parole, l’amministrazione Trump rimprovera ad Harvard di impegnarsi poco nel contrasto all’antisemitismo. A questo scopo, avanza una serie di richieste che includono, tra le tante, il modo in cui l’università deve controllare le opinioni degli studenti, dei docenti e del personale amministrativo.
Il presidente ha respinto al mittente le richieste sostenendo che:
le prescrizioni dell’amministrazione federale travalicano il potere del governo federale. Esse inoltre violano i diritti di libertà riconosciuti dal Primo Emendamento della Cosituzione americana e oltrepassa i limiti che la legge pone al potere govenativo. Le prescrizioni infine minacciano i valori dell’istituzione accademica privata dedita alla ricerca, alla produzione e alla diffusione della conoscenza.
Egli inoltre sottolinea che:
nessun governo, indipendentemente dal partito al potere, dovrebbe stabilire ciò che le università private possono insegnare, chi possono ammettere e assumere, e quali aree di studio e di indagine possono perseguire.
Il percorso formativo offre una panoramica completa e approfondita su tematiche centrali del diritto e della proprietà intellettuale nell’era digitale, con un focus particolare sul diritto d’autore, i diritti della personalità e la scienza aperta. Questo percorso fornisce agli studenti, attraverso casi pratici, gli strumenti teorici per comprendere e affrontare le sfide contemporanee in questi ambiti cruciali del diritto e della cultura.
Il percorso è introdotto dall’incontro Beni culturali, diritto d’autore e digitale, on-line dal 06 marzo, che non prevede il rilascio del badge. Seguono quattro corsi, ciascuno con una prova di valutazione finale che, se superata, dà diritto a un badge:
Ti consigliamo di seguire l’ordine in cui questi sono presentati. Tuttavia, puoi fruire del singolo corso qualora volessi approfondire uno specifico argomento.
Il percorso è parte dell’offerta formativa Dicolab. Cultura al digitale, un’iniziativa del Ministero della Cultura, Digital Library, Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, finanziato da Next generation EU.
Docente: Roberto Caso
Obiettivi formativi
Il percorso formativo si propone di offrire una panoramica delle principali questioni relative al diritto d’autore, ai diritti della personalità, all’Open Access, all’Open Science e all’accesso mediante il web ai beni culturali.
Destinatari
Il percorso si rivolge a tutti/e i/le dipendenti del MiC, delle altre Amministrazioni Pubbliche, i/le professionisti/e e le imprese del sistema culturale”.
Tra le tante disposizioni oggetto di un acceso dibattito figurava nel d.d.l. 1236 una norma (l’art. 31) riguardante l’estensione del potere delle agenzie di informazione (servizi segreti) in riferimento alle pubbliche amministrazioni, alle università e agli enti pubblici di ricerca. L’art. 31, comma 1, rubricato “disposizioni per il potenziamento dell’attività di informazione per la sicurezza” mirava a modificare il comma 1 dell’articolo 13 dell’ultima legge di riforma dei servizi di informazione, l. 3 agosto 2007, n. 124, sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto.
Se il d.d.l. 1236 fosse stato approvato, il testo dell’art. 13 della l. n. 124 del 2007 sarebbe risultato il seguente [corsivi aggiunti per evidenziare le modifiche]:
“1. Le pubbliche amministrazioni, le società a partecipazione pubblica o a controllo pubblico e i soggetti che erogano, in regime di autorizzazione, concessione o convenzione, servizi di pubblica utilità sono tenuti a prestare al DIS, all’AISE e all’AISI la collaborazione e l’assistenza richieste, anche di tipo tecnico e logistico, necessarie per la tutela della sicurezza nazionale. Il DIS, l’AISE e l’AISI possono stipulare convenzioni con i predetti soggetti, nonché con le università e con gli enti di ricerca, per la definizione delle modalità della collaborazione e dell’assistenza suddette. Le convenzioni possono prevedere la comunicazione di informazioni ai predetti organismi anche in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza”.
Nel d.l. n. 48 del 2025 entrato in vigore il 12 aprile 2025 la disposizione sull’università è scomparsa. Ma è scomparsa anche la norma sul rafforzamento della collaborazione tra PA e agenzia di informazione che era stata preannunciata dal resoconto del Consiglio dei Ministri del 4 aprile 2025 che ha approvato il dl sicurezza.
A questo link è disponibile il testo del resoconto del CdM scaricato il 5 aprile e a quest’altro link è disponibile il testo accessibile oggi (13 aprile 2025) sul sito web. Nel testo web attuale risulta cancellato il paragrafo relativo agli obblighi di collaborazione tra PA ed agenzie. Il testo del paragrafo scomparso è il seguente [corsivi aggiunti]:
“Si definisce più incisivamente la facoltà già conferita agli Organismi di informazione e sicurezza di richiedere la collaborazione delle pubbliche amministrazioni e dei soggetti che erogano, in regime di autorizzazione, concessione o convenzione, servizi di pubblica utilità. È previsto, inoltre, che le modalità di tale collaborazione siano definite con convenzioni che possano prevedere anche la trasmissione di informazioni, in deroga a vincoli di riservatezza previsti dalla normativa di settore. Inoltre, si introducono misure a tutela dello stesso personale in relazione ad attività di contrasto rispetto a condotte riferibili a minacce terroristiche e sovversive”.
D’altra parte, stando a Normattiva, l’art. 13 della l. n. 124 del 2007 risulta ad oggi invariato.
Le minacce alle libertà e ai diritti fondamentali poste del d.l. n. 48 del 2025 rimangono molteplici e gravi, ma il rafforzamento della collaborazione tra pubblica amministrazione (comprese università ed enti di ricerca pubblici) sembra scomparso. A meno che non si tratti di una norma fantasma, pronta ad essere rimaterializzata al momento opportuno. Si sa, a volte ritornano…
“Così muore la libertà. Tra scroscianti applausi in nome di una società più salda e sicura”
La disciplina del riconoscimento emozionale nell’AI Act dell’Unione Europea segnala un pericoloso ribaltamento del principio di precauzione. Nonostante la premessa contenuta nel considerando 44 – “sussistono serie preoccupazioni in merito alla base scientifica dei sistemi di IA volti a identificare o inferire emozioni” -, il riconosciemento emozionale è vietato solo in fattispecie molto delimitate. Tale scelta politica costituisce una delle tante spie del progressivo indeblimento, anche nell’Unione Eurpea, dei pilastri di una società democratica.
“L’era digitale – in cui le imprese multinazionali con sede negli Stati Uniti si affidano alla tecnologia digitale per saccheggiare le economie dei partner commerciali americani – offre ai Paesi che devono affrontare i dazi statunitensi una potente tattica di ritorsione mai vista prima su questo pianeta. Gli (ex) partner commerciali dell’America possono reagire ai dazi statunitensi abolendo le misure legali che hanno istituito per proteggere i prodotti delle aziende statunitensi da modifiche e reverse engineering”. […]
Otto giuristi del Law & Political Economy project scrivono sull’attacco dell’amministrazione Trump alle università americane. Vengono analizzati i dettagli giuridici degli ordini esecutivi che riguardano:
a) il taglio dei finanziamenti federali;
b) gli studenti transgender;
c) gli studenti che non sono cittadini statunitensi;
d) le politiche contro la disuguaglianza (diversità, equità, inclusione);
e) i manifestanti pro-Palestina.
Una delle domande di partenza dell’analisi è la seguente: perché – a parte poche eccezioni – le grandi e ricche università statunitensi si mostrano incapaci di resistere e anzi sono pronte a farsi addomesticare? La risposta è che decenni di politiche di destra – neoliberali – hanno asservito le università agli interessi di potentati economici e antidemocratici. Viene rievocato il giuramento di fedeltà al fascismo imposto ai professori universitari italiani nel 1931.
Lavorare sui dettagli giuridici della vicenda costituisce una necessaria premessa per organizzare una resistenza che si appresta a durare anni.
Boyle, James, Fencing off Ideas: Enclosure & the Disappearance of the Public Domain (March 1, 2002). Daedalus, Vol. 131, No. 2, Spring 2002, Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3084184
Madison, Michael J. and Frischmann, Brett M. and Strandburg, Katherine J., Knowledge Commons (2019) (December 12, 2018). Forthcoming in Hudson, Blake, Rosenbloom, Jonathan, and Cole, Dan eds., Routledge Handbook of the Study of the Commons, Abingdon, UK: Routledge, U. of Pittsburgh Legal Studies Research Paper No. 2018-39, Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3300348
A. Kapczynski, The Public History of Trade Secrets (January 2022). UC Davis Law Review, Vol. 55, 2022, Yale Law & Economics Research Paper Forthcoming, Yale Law School, Public Law Research Paper Forthcoming, Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=4138402
Corte di giustizia UE, 3 settembre 2014 C‑201/13 (Deckmyn)
Trib. pen. Napoli, 27 maggio 1908 (D’Annunzio c. Scarpetta), in La legge. Monitore giudiziario e amministrativo del Regno d’Italia, Anno XLIX, Serie VI, 16 febbraio 1909, pp. 370-378
D. Tafani (2024), Omini di burro. Scuole e università al Paese dei Balocchi dell’IA generativa. Bollettino telematico di filosofia politica. https://doi.org/10.5281/zenodo.13923820
Art. 3, direttiva 2019/790/UE sul diritto d’autore nel mercato unico digitale
Art. 4, direttiva 2019/790/UE sul diritto d’autore nel mercato unico digitale
Art. 53, 78.1 bozza Regolamento sull’intelligenza artificiale (Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 13 marzo 2024 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce regole armonizzate sull’intelligenza artificiale (legge sull’intelligenza artificiale) e modifica alcuni atti legislativi dell’Unione (COM(2021)0206 – C9-0146/2021 – 2021/0106(COD))
R. Caso, Una medicina senza mercato e senza brevetti. Il libro-intervista di Silvio Garattini e Caterina Visco su diritto alla salute, farmaci e proprietà intellettuale, 2 febbraio 2022
Kimball, Jonathan and Ragavan, Srividhya and Vegas, Sofia, Reconsidering the Rationale for the Duration of Data Exclusivity (October 3, 2019). McGeorge Law Review, Forthcoming, Texas A&M University School of Law Legal Studies Research Paper No. 19-56, Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3463784 or http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.3463784
20. Il diritto all’immagine del bene culturalee la pseudo-proprietà intellettuale
Dore, Giulia; Priora, Giulia, “The Spectre of Re-Fencing Off the Public Domain: Italian Copyright and Cultural Heritage Legal Scenarios” in GRUR INTERNATIONAL, v. 2024, 73, n. 11 (2024), p. 1050-1066. – URL: https://academic.oup.com/grurint/article-abstract/73/11/1050/7821512 . – DOI: 10.1093/grurint/ikae132
21. Conclusioni Open science vs. Intellectual Monopoly & Property
Contreras, Jorge L., ‘In the Public Interest’ – University Technology Transfer and the Nine Points Document – An Empirical Assessment (December 21, 2021). University of Utah College of Law Research Paper No. 476, 12(2) U.C. Irvine L. Rev. 435 (2023), Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3990450 or http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.3990450
Il percorso formativo offre una panoramica completa e approfondita su tematiche centrali del diritto e della proprietà intellettuale nell’era digitale, con un focus particolare sul diritto d’autore, i diritti della personalità e la scienza aperta. Questo percorso fornisce agli studenti, attraverso casi pratici, gli strumenti teorici per comprendere e affrontare le sfide contemporanee in questi ambiti cruciali del diritto e della cultura.
Il percorso è introdotto dall’incontro Beni culturali, diritto d’autore e digitale, on-line dal 06 marzo, che non prevede il rilascio del badge. Seguono quattro corsi, ciascuno con una prova di valutazione finale che, se superata, dà diritto a un badge:
Corso 4 – L’accesso ai beni culturali tra chiusura e apertura – dal 02 aprile 2025
Ti consigliamo di seguire l’ordine in cui questi sono presentati. Tuttavia, puoi fruire del singolo corso qualora volessi approfondire uno specifico argomento.
Il percorso è parte dell’offerta formativa Dicolab. Cultura al digitale, un’iniziativa del Ministero della Cultura, Digital Library, Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, finanziato da Next generation EU.
Docente: Roberto Caso
Obiettivi formativi
Il percorso formativo si propone di offrire una panoramica delle principali questioni relative al diritto d’autore, ai diritti della personalità, all’Open Access, all’Open Science e all’accesso mediante il web ai beni culturali.
Destinatari
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