28.10.2025
28.10.2025, Ricerca e Spazio Europeo dei Dati Sanitari tra regole proprietarie e apertura, con Paolo Guarda, Spazio europeo dei dati sanitari e sanità digitale, Università di Foggia, Dipartimento di Giurisprudenza

28.10.2025
28.10.2025, Ricerca e Spazio Europeo dei Dati Sanitari tra regole proprietarie e apertura, con Paolo Guarda, Spazio europeo dei dati sanitari e sanità digitale, Università di Foggia, Dipartimento di Giurisprudenza

13.09.2025

L’assalto dell’amministrazione Trump all’autonomia univertaria e alla libertà scientifica ha radici profonde, una di queste sta nelle iniziative portate avanti da anni dall’attivista di estrema destra Charlie Kirk assassinato il 10 settembre. Le iniziative di Kirk hano contribuito insieme a molti altri fattori a trasformare le scuole e le università in campi di battaglia (non solo in senso metaforico). In questo articolo del Guardian si ripercorrono alcune tappe dell’opera di Kirk. Tra queste merita attenzione la creazione nel 2016 di una Professor Watchlist, una lista nera di docenti universitari rei – a dire della stessa lista – di discriminare gli studenti conservatori e di propagandare idee di sinistra. La lista – ancora operativa – ha efficacemente funzionato come fomentatore di odio. Lo raccontano le testimonianze di alcuni professori finiti nella stessa lista.
La storia si ripete. L’Italia potrebbe ricordarsi, ad esempio, delle intimidazioni subite dai professori universitari invisi al fascismo. Penso, ad esempio, alle minacce di cui fu fatto oggetto, durante le sue lezioni universitarie, lo storico Gaetano Salvemini. Lo racconta in un bel libro Giorgio Boatti. Il libro si intitola “Preferirei di no. Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini“.
Riferimenti:
A. Speri, How Charlie Kirk turned campuses into cultural battlefields – and ushered in Trump’s assault on universities, The Guardian, 13.09.2025
R. Caso, Trump e la scienza di Stato – Parte II, 19.08.2025
19.08.2025 (aggiornato al 13.09.2025, pubblicato su L’Adige del 22.08.2025 con il titolo “Trump e il controllo della scienza“)


L’amministrazione Trump persegue obiettivi precisi nei confronti della comunità scientifica e delle università:
a) riduzione del finanziamento federale alla scienza;
b) controllo politico dell’apparato scientifico e delle università cui corrisponde specularmente la riduzione (o l’azzeramento) dell’autonomia universitaria e della libertà di ricerca e insegnamento.
Sul fronte del controllo delle università gli ultimi avvenimenti non lasciano presagire niente di buono per l’autonomia e la libertà accademiche: alcune università – come Columbia e Brown – hanno raggiunto accordi con l’amministrazione federale per evitare il taglio dei finanziamenti pubblici e altre, come Harvard, si apprestano a farlo. Per semplificare, tali accordi rispondono alla logica: più controllo politico in cambio del ripristino dei finanziamenti federali. Ciò sembra dimostrare che le università americane – incluse quelle più potenti e prestigiose, come quelle della Ivy League – si muovono in ordine sparso e sono incapaci di coallizzarsi per la difesa dell’autonomia e della libertà.
Sul fronte del controllo dell’apparato scientifico, che va dalle agenzie federali finanziatrici fino ai soggetti finanziati (incluse le università), l’amministrazione Trump procede a colpi di ordini esecutivi. L’idea, molto esplicita, è quella di mettere l’apparato scientifico al servizio degli obiettivi politici dell’amministrazione federale e in particolare del Presidente degli USA.
Il primo ordine esecutivo del Presidente USA datato 23.05.2025 si incentra sull’obbligo imposto alle agenzie federali americane di promuovere una scienza che risponda a uno “standard aureo” (Gold Standard Science) definito dal potere politico.
Il secondo ordine esecutivo del 7 agosto 2025 (Improving Oversight of Federal Grantmaking) completa il quadro rendendo operativo l’accentramento del controllo politico.
L’incipit – contenuto nella “Section 1” intitolata “Purpose” – è eloquente.
“Ogni dollaro delle tasse speso dal governo dovrebbe migliorare la vita degli americani o promuovere gli interessi americani. Spesso ciò non accade. Le sovvenzioni federali hanno finanziato spettacoli di drag queen in Ecuador, formato dottorandi in teoria critica della razza e sviluppato programmi di educazione sessuale transgender. Nel 2024, uno studio ha affermato che oltre un quarto dei nuovi finanziamenti della National Science Foundation (NSF) è stato destinato alla diversità, all’equità, all’inclusione e ad altre iniziative di estrema sinistra. Queste sovvenzioni della NSF includevano quelle destinate agli educatori che promuovevano il marxismo, la propaganda della lotta di classe e altre ideologie antiamericane nelle aule scolastiche, mascherate da indagini rigorose e ponderate.
Il danno causato da finanziamenti federali problematici non si limita alla diffusione di ideologie assurde. Un laboratorio non sicuro a Wuhan, in Cina, probabile fonte della pandemia di COVID-19, era impegnato in ricerche sul guadagno di funzione finanziate dai National Institutes of Health. La NSF ha stanziato milioni di dollari per sviluppare strumenti di censura dei social media basati sull’intelligenza artificiale, un attacco diretto alla libertà di parola. I finaziamenti alle ricerca pagati dai contribuenti sono stati destinati anche a organizzazioni non governative che fornivano servizi gratuiti agli immigrati illegali, aggravando la crisi al confine e compromettendo la nostra sicurezza, e a organizzazioni che hanno attivamente lavorato contro gli interessi americani all’estero“.
Ma la parte operativa è contenuta soprattutto nelle Section 3, 4 e 5.
In buona sostanza, le nuove regole implicano che tutta la ricerca scientifica federale deve essere approvata da un funzionario politico incaricato di sorvegliare l’allineamento con le priorità dell’agenzia finanziatrice e gli interessi nazionali.
Se il disegno politico di Trump non verrà contrastato, in breve tempo un altro pilastro della democrazia americana crollerà e la scienza a stelle strisce si avvierà verso un cupo e inesorabile declino come è successo in passato ad altra scienza di Stato.
Per riferimenti alle vicende citate v.:
S. Levin, UC Berkeley shares 160 names with Trump administration in ‘McCarthy era’ move, The Guardian, 12.09.2025
D.T. Patel, A.B. Rai, and S. Sunda, Judge Hands Victory to Harvard in Funding Lawsuit, Ruling Trump Administration’s Freeze Unconstitutional, The Harvard Crimson, 03.09.2025
J.H. Russell, D. Patterson, How to save the American university, The Guardian, 24.08.2025
K.J. Wu, Scientists Are Caught in a Political Trap, The Atlantic, 23.08.2025
A. Speri, ‘Everyone is coming into fire’: students return to US campuses bruised and changed by Trump’s assault, The Guardian, 23.08,2025
D. Garisto, M. kozlov, US Supreme Court allows NIH to cut $2 billion in research grants, Nature, 22.08.2025
S. Greenhouse, Trump’s presidential philosophy is government by shakedown, The Guardian, 22.08.2025
R. Caso, La proprietà intellettuale è un’arma, 18.08.2025
F. Barone Adesi, La gold standard science di Trump è un’ulteriore minaccia per la ricerca, Scienzainrete.it, 18.08.2025
American Association of Immunologists, President Trump Issues Sweeping Executive Order Giving Political Appointees Oversight of Federal Grantmaking, 14.08.2025
M.L. Blonigen, F.Y. Yong, California Governor Gavin Newsom Calls for Garber’s Resignation Over Potential Trump Deal, The Harvard Crimson, 14.08.2025
US judge orders Trump administration to restore part of UCLA’s frozen funding, The Guardian, 13.08.2025
M. Masud-Elias, P. R. Mody, A. B. Smith, S. Garofalo Linder, Executive Branch Oversight of Federal Grantmaking: A New Era?, Arnold&Porter, 11.08.2025
F. Sabatini, La scienza sottomessa al Grande Fratello, 10.08.2025
J. Timmer, New executive order puts all grants under political control. All new funding on hold until Trump administration can cancel any previously funded grants, Ars Technica, 08.08.2025
American Society for Microbilogy, ASM Responds to Improving Oversight of Federal Grantmaking, 08.08.2025
D. Garisto, Trump order gives political appointees vast powers over research grants, Nature, 08.08.2025
E.R. Lemire, S. Saha, Harvard Doesn’t Think You Deserve a Seat at the Table, 01.08.2025
D. Pozen, Regulation by Deal Comes to Higher Ed, Balkinization, 23.07.2025
A. Cortellazzo, Con Trump la scienza è in pericolo: l’inchiesta del New York Times, Il Bo Live, 18.08.2025
L. Gerdén, T.L. Kaplan, K.N. Molden, President Garber, a Bad Deal With Trump Will Not Protect Us, The Harvard Crimson, 02.07.2025
R.D. Enos, S.Levitsky, This Isn’t Negotiation. It’s Authoritarian Extortion, The Harvard Crimson, 26.06.2025
R. Post, Assaulting Academic Freedom in the Age of Trump (June 09, 2025). Yale Law School, Public Law Research Paper, Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=5286936 or http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.5286936
R. Caso, La svolta autoritaria contro la scienza, L’Adige, 05.06.2025 (v. anche R. Caso, Trump decide per decreto qual è la migliore scienza (di Stato), 27.05.2025)
B. Barbisan, L’academic freedom al tempo di Trump. Un dialogo con Robert Post e Bruce Ackerman: Parte II, Diario di diritto pubblico, 05.06.2025
B. Barbisan, L’academic freedom al tempo di Trump. Un dialogo con Robert Post e Bruce Ackerman: Parte I, Diario di diritto pubblico, 04.06.2025
R. Caso, Trump, Musk e il grande fratello (DOGE) dei dati, 28.05.2025
R. Caso, Trump decide per decreto qual è la migliore scienza (di Stato), 27.05.2025
R. Caso, Giudici a difesa dell’università, 25.05.2025
R. Caso, Harvard respinge le minacce dell’amministrazione Trump, 15.04.2025
F. Suman, Il Project 2025 ispira l’attacco alla scienza negli Stati Uniti, Il Bo Live, 09.04.2025
F. Barone Adesi, Trump e i suoi primi 60 giorni di assedio alla scienza, Scienzainrete.it, 02.04.2025
R. Caso, Otto giuristi scrivono sull’attacco di Trump alle università americane, 30.03.2025
G. Pascuzzi, Trump e le Università e la ricerca, 27.03.2025
E. Benelli, Trump: attacco alla scienza o alla libertà?, Scienzainrete.it, 28.02.2025
A. Massariolo, Gli archivi della ricerca medica USA sono a rischio a causa degli ordini esecutivi di Trump, Il Bo Live, 18.02.2025
How Trump 2.0 is reshaping science, Nature, 26.02.2025-…
US universities, The Guardian
American Association of University Professors, Political Attacks on Higher Education
18.08.2025

MIPGA (Make Intellectual Property Great Again)… for America.
L’amministrazione Trump minaccia (impropriamente) Harvard di “espropriare” i brevetti frutto del finanziamento federale. Più precisamente, l’amministrazione federale sostiene di voler ricorrere al meccanismo giuridico denominato “march-in rights” previsto nel Bayh-Dole Act del 1980. Questa legge, che disciplina i brevetti frutto di ricerche finanziate con fondi federali, costituisce un pilastro delle politiche americane in materia di trasferimento tecnologico dal settore pubblico a quello privato.
Harvard deve fornire informazioni su come ha gestito i brevetti. Ha dato preferenza all’industria statunitense nella gestione dei brevetti?
L’episodio è parte della strategia di Trump per radere al suolo l’autonomia universitaria e scientifica, ma ci ricorda altresì che il Bayh-Dole Act aveva dentro di sé i germi del sovranismo (oltre che del colonialismo).
Il meccanismo del “march-in rights” era stato concepito per tutelare l’interesse pubblico – ad esempio, la tutela della salute – a condividere la tecnologia protetta da proprietà intellettuale. Dal 1980, quando è entrato in vigore il Bayh-Dole Act, tale meccanismo non è mai stato utilizzato. Non è stato attivato nemmeno in momenti drammatici come la pandemia di COVID-19. Ora se ne minaccia l’uso (abusivo) per piegare l’autonomia universitaria.
La proprietà intellettuale è un’arma (per creare o rafforzare monopoli intellettuali). Un’arma nelle mani del colonialismo e del sovranismo.
Per riferimenti alla vicenda v.:
D. T. Patel, G. E. Yoon, Trump Administration To Investigate Harvard’s Patents, Harvard Crimson, 09.08.2025
Trump administration threatens to strip Harvard University of lucrative patents. White House escalates offensive on Ivy League university by calling for review of federally funded research, The Guardian, 09.08.2025
E. McDermott, Lutnick Warns Harvard of Plan to March In on Patents, Ipwarchdog, 11.08.2025
Techdirt, Trump Threatens Bayh‑Dole March‑In To Punish Harvard—After Refusing It For COVID, Above the law, 15.08.2025
11.08.2025

Maryam Jamshidi, The Economics of Sanctions: Why the U.S. Targeted Francesca Albanese, LPE, 31.07.2025
Circa un mese fa l’amministrazione Trump ha colpito con sanzioni ad personam Francesca Albanese, la Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati da Israele dal 1967.
In questo post sul blog di LPE project un’accademica americana – Maryam Jamshidi, Associate Professor at the University of Colorado Law School – cerca di dare una risposta al perché le sanzioni arrivino solo a seguito dell’ultimo rapporto di Albanese “From economy of occupation to economy of genocide” e non prima (in particolare a seguito del precedente rapporto Anatomy of a Genocide).
Al di là delle ragioni (economiche e politiche) delle sanzioni americane, resta il fatto che l’episodio rappresenti l’ennesima dimostrazione della degenerazione dello Stato di diritto negli USA. Se l’amministrazione Trump contesta il fondamento del rapporto Albanese, potrebbe avviare un dialogo con l’ONU. Invece, sceglie una via brutale: l’attacco alla persona, prima dell’attacco all’istituzione che rappresenta.
15.06.2025 (aggiornato al 18.06.2025)

Mentre in Francia si vorrebbe abolire l’agenzia nazionale di valutazione della ricerca scientifica , cioè l’Haut Conseil de l’évaluation de la recherche et de l’enseignement supérieur (HCéres), in Italia continua il dibattito sulla riforma della valutazione promossa dall’Unione Europea attraverso l’Agreement on Reforming Research Assessment (ARRA), e la Coalition for Advancing Research Assessment (COARA).
A questo proposito, Maria Chiara Pievatolo, in un testo disponibile anche su ROARS, muove un’argomentata critica al peccato originale di COARA: la sovrapposizione di potere amministrativo e ricerca.
Di seguito le sue parole.
“L’origine dell’ Agreement on Reforming Research Assessment su cui si basa COARA ha poco a che vedere con Kant. È infatti esito di un’iniziativa che non nasce fra gli studiosi, bensì nella Commissione, con il sostegno del Consiglio dell’Unione Europea, quando la pandemia di Covid-19 mostrò anche ai più conservatori che una valutazione della ricerca basata sulla quantità di pubblicazioni e citazioni non garantisce, come tale, né accessibilità né qualità alla scienza.
Sebbene gli organi dell’Unione Europea abbiano fondato la loro iniziativa su numerosi studi, sia indipendenti sia su commissione, il loro intervento non ha preso di mira le infrastrutture, bensì la qualità della ricerca.
Per riconoscere la qualità di un’opera – ha ammesso l’Unione Europea – bisogna leggerla e comprenderla: per questo una valutazione che la prenda sul serio deve mettere in primo piano la revisione fra pari, compiuta dagli studiosi stessi, e usare la bibliometria in modo “responsabile”. E però il difetto della bibliometria – la pretesa di valutare la ricerca solo quantitativamente, senza leggerla e senza capirla – diventa una virtù, quando la valutazione, strappata alle comunità degli studiosi, è affidata ad agenzie governative centralizzate. La revisione fra pari – si dice – non può essere usata come arma di valutazione di massa perché non è scalabile. La bibliometria invece lo è, proprio perché esonera dalla lettura e dalla comprensione.
Come possiamo dunque sperare di eliminare o ridimensionare l’uso valutativo della bibliometria senza ridimensionare o eliminare le agenzie amministrative centralizzate – quali l’ANVUR italiana e l’ANECA spagnola – a cui il governo ha conferito il compito della valutazione di massa?”
La Francia sembra voler risolvere il problema, redimendosi dal peccato originale, cioè sopprimendo l’agenzia amministrativa. Occorrerà vigilare per comprendere se si tratta di trasformismo gattopardesco o di vero cambio di rotta.
D’altra parte, in Italia la scelta a favore del «se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi» è già evidente. Il disegno di legge – che rivede le norme per l’accesso, la valutazione e il reclutamento del personale ricercatore e docente universitario – prevede l’abolizione dell’Abilitazione Scientifica Nazionale e la sua sostituzione con una sorta di “autocertificazione quantitava” direttamente gestita dall’ANVUR.
Se l’Unione Europea non vuole continuare ad eludere il problema di fondo, dovrà porsi più seriamente la questione dell’autonomia accademica e della libertà scientifica, a meno che non voglia seguire il nuovo modello americano in base al quale si decide per decreto qual è la migliore scienza.
28.05.2025

In un recente post del LPE Project la giurista Salomé Viljoen della University of Michigan Law School offre l’ennesima prova di come i governi autoritari si basino sul controllo dei dati. Com’è noto, nell’era digitale la sorveglianza di massa è resa più facile dal potere di controllo accentrato dei dati insito in determinati sistemi come i social network di proprietà delle Big Tech.
La vicenda narrata da Viljoen suscita interesse perché evidenzia come il vero scopo del Department of Government Efficiency (DOGE) voluto da Trump 2.0 e affidato a Musk non sia tanto l’efficientamento della macchina amministrativa e il risparmio della spesa pubblica, quanto un nuovo governo federale dei dati basato su un’architettura tecnologica accentrata al servizio della sorveglianza di massa. Una sorveglianza strumentale alle politiche trumpiane come il contrasto all’immigrazione e alla tutela dei diritti LGBT.
Nel tradizionale governo federale dei dati sussistono – almeno sulla carta e al netto di tutto quello che sappiamo sulle pratiche delle varie agenzie americane di spionaggio – ancora alcuni argini a difesa delle libertà fondamentali dei cittadini e in particolare a difesa della privacy. Invece, nel DOGE il ruolo dell’amministrazione pubblica recede a favore del potere delle Big Tech della Sylicon Valley.
Scrive in proposito Viljoen:
“Eliminando i team [di dipendenti federali] che creano e condividono preziose forme di raccolta dati federali, DOGE sta aprendo la strada alle alternative private a scopo di lucro (un sogno a lungo coltivato per il National Weather Service), mentre ostacola la capacità pubblica di misurare e comprendere la società americana (ad esempio, tracciare la mortalità materna nell’America post-Dobbs [la sentenza della Corte Suprema federale che ha limitato il diritto all’aborto]). Questi attacchi al sistema di governo dei dati federali si associano a un più ampio attacco alla creazione e alla diffusione della conoscenza per il bene pubblico, incarnati nel recente tentativo di cancellare le sovvenzioni per i servizi bibliotecari e nello smantellamento del sistema federale di supporto alla ricerca scientifica di base”.
Quanto rilevato dalla giurista della University of Michigan Law School trova conferma nel fatto che le recenti azioni contro migliaia di studenti stranieri ospitati dalle università americane sono partite proprio dalla decisione improvvisa e priva di qualsiasi garanzia procedurale di mutare lo status degli stessi studenti all’interno della banca dati (Student and Exchange Visitor Information System) che registra le informazioni personali.
V. anche:
G. Pascuzzi, Trump e le Università e la ricerca, 27.03.2025
R. Caso, Otto giuristi scrivono sull’attacco di Trump alle università americane, 30.03.2025
R. Caso, Harvard respinge le minacce dell’amministrazione Trump, 15.04.2025
R. Caso, Giudici a difesa dell’università, 25.05.2025
R. Caso, Trump decide per decreto qual è la migliore scienza (di Stato), 27.05.2025
15.04.2025 (aggiornato al 18.08.2025)

Alan M. Garber, The Promise of American Higher Education, 14.04.2025
Con un messaggio rivolto alla comunità accademica di Harvard, Alan M. Garber, il presidente della celebre università americana, ha comunicato che Harvard respinge una serie di richieste dell’amministrazione Trump. Le richieste se non accolte comportano la revoca del finanziamento federale all’istituzione accademica.
L’amministrazione del governo federale utilizza il pretesto dell’antisemitismo per comprimere l’autonomia e libertà accademica dell’università. In altre parole, l’amministrazione Trump rimprovera ad Harvard di impegnarsi poco nel contrasto all’antisemitismo. A questo scopo, avanza una serie di richieste che includono, tra le tante, il modo in cui l’università deve controllare le opinioni degli studenti, dei docenti e del personale amministrativo.
Il presidente ha respinto al mittente le richieste sostenendo che:
le prescrizioni dell’amministrazione federale travalicano il potere del governo federale. Esse inoltre violano i diritti di libertà riconosciuti dal Primo Emendamento della Cosituzione americana e oltrepassa i limiti che la legge pone al potere govenativo. Le prescrizioni infine minacciano i valori dell’istituzione accademica privata dedita alla ricerca, alla produzione e alla diffusione della conoscenza.
Egli inoltre sottolinea che:
nessun governo, indipendentemente dal partito al potere, dovrebbe stabilire ciò che le università private possono insegnare, chi possono ammettere e assumere, e quali aree di studio e di indagine possono perseguire.
V. anche
ALLEA, Statement on Threats to Academic Freedom and International Research Collaboration in the United States, February 2025
LERU, LERU members receive questionnaires about US research projects, 21.03.2025
G. Pascuzzi, Trump e le Università e la ricerca, 27.03.2025
R. Caso, Otto giuristi scrivono sull’attacco di Trump alle università americane, 30.03.2025
M. Ricciardi, Viva la libertà, se non è lo schermo degli investitori, Il Manifesto, 16.04.2025
M. Yang, US universities’ faculty unite to defend academic freedom after Trump’s attacks, The Guardian, 16.04.2025
Harvard lawsuit, 21.04.2025
American Association of Colleges and Universities, A Call for Constructive Engagement, 22.04.2025
J. Bhuiyan and staff, Harvard sues Trump administration over efforts to ‘gain control of academic decision-making’, The Guardian, 22.04.2025
A. Speri, Over 150 US university presidents sign letter decrying Trump administration, The Guardian, 22.04.2025
Cento università Usa contro Trump per “ingerenza politica”, RAI news, 22.04.2025
A. Napoletano, Stati Uniti. Università, Trump alza altri muri per i fondi, Avvenire, 24.04.2025
G. Dosi, R. De Nicola, L’Europa della libertà di ricerca: 100 miliardi di euro per ReBrain Europe, Scienzainrete, 24.04.2025
Dan Garisto, Jeff Tollefson & Alexandra Witze, How Trump’s attack on universities is putting research in peril, Nature, 24.04.2025
Trump administration investigating California university over foreign gifts, The Guardian, 25.04.2025
S. Sharp, First Harvard, now UC Berkeley: Trump administration to probe foreign funds, Los Angeles Times, 25.04.2025
Harvard e la lotta per la sopravvivenza: chiede aiuto ai suoi mega-donatori, ma molti di loro sono pro-Trump, La Stampa, 25.04.2025
G. Bellafante, Harvard’s Endowment Is $53.2 Billion. What Should It Be For?, The New York Times, 26.05.2025
M. Arvati, La resistenza di Harvard, Valigia Blu, 26.04.2025
Graham W. Lee, Cam N. Srivastava, At Rally in Harvard Square, Protesters Accuse Harvard of Complicity With Trump, The Harvard Crimson, 26.04.2025
Leading universities join forces privately to counter Trump administration, The Economic Times, 28.04.2025
United States District Court Northern District of California, John Doe v. Donald J. Trump, order, 22.05.2025
C. Cameron, Judge Blocks Trump Administration From Revoking Student Visas, The New York Times, 22.05.2025
Harvard, porte chiuse agli studenti stranieri: la decisione dell’amministrazione Trump, Corriere.it, 22.05.2025
A. Betts, Harvard v Trump: takeaways from university’s legal battle over international student ban, The Guardian, 23.05.2025
District Court, D. Massachusetts, PRESIDENT AND FELLOWS OF HARVARD COLLEGE, Plaintiff, v. UNITED STATES DEPARTMENT OF HOMELAND SECURITY, Complaint, 23.05.2025
District Court, D. Massachusetts, PRESIDENT AND FELLOWS OF HARVARD COLLEGE, Plaintiff, v. UNITED STATES DEPARTMENT OF HOMELAND SECURITY, Order, 23.05.2025
M. Catucci, La guerra di Trump: Harvard gli fa causa, un giudice lo blocca, Il Manifesto, 24.05.2025
R. Caso, Giudici a difesa dell’università, 25.05.2025
R. Caso, Trump decide per decreto qual è la migliore scienza (di Stato), 27.05.2025
Trump blocca l’iter per il visto agli studenti stranieri. Si valuteranno i loro profili social, Rainews.it
Center for Open Science (COS), COS Statement on “Restoring Gold Standard Science” Executive Order, 29.05.2025
F. Rampini, Il caso Harvard era chiaro 4 anni fa, Corriere della sera, 30.05.2025
E. Berger, ‘Insidious fear’ fills universities as Trump escalates conflict during commencement season, The Guardian, 01.06.2025
A. Glantz, Exclusive: US veterans agency orders scientists not to publish in journals without clearance, The Guardian, 01.06.2025
E. Capozzi, Università contro l’Occidente, la sfida di Trump ci riguarda, La nuova bussola quotidiana, 02.06.2025
R. Post, Assaulting Academic Freedom in the Age of Trump (June 09, 2025). Yale Law School, Public Law Research Paper, Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=5286936 or http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.5286936, 09.06.2025
Penn descends into fascism. Conceding was the wrong decision, The Dayly Pennsylvanian, 18.07.2025
White House freezes $108m in funds to Duke University over affirmative action, The Guardian, 30.07.2025
Università, Trump chiede 1 miliardo di dollari a Ucla per sbloccare i fondi, Il Sole 24 ore, 08.08.2025
Trump administration threatens to strip Harvard University of lucrative patents. White House escalates offensive on Ivy League university by calling for review of federally funded research, The Guardian, 09.08.2025
Samuel A. Church and Cam N. Srivastava, More Than 14,000 Urge Harvard To Refuse Oversight and ‘Extortion’ From Trump, Harvard Crimson, 16.08.2025
CNR, Firenze 11.04.2025
Roberto Caso, Dal principio di precauzione al principio di preoccupazione
Il riconoscimento emozionale nell’AI Act, Intelligenza Artificiale, Dati Clinici e Dati Clinici aperti, CNR, Firenze, 11.04.2025
“Così muore la libertà. Tra scroscianti applausi in nome di una società più salda e sicura”
La disciplina del riconoscimento emozionale nell’AI Act dell’Unione Europea segnala un pericoloso ribaltamento del principio di precauzione. Nonostante la premessa contenuta nel considerando 44 – “sussistono serie preoccupazioni in merito alla base scientifica dei sistemi di IA volti a identificare o inferire emozioni” -, il riconosciemento emozionale è vietato solo in fattispecie molto delimitate. Tale scelta politica costituisce una delle tante spie del progressivo indeblimento, anche nell’Unione Eurpea, dei pilastri di una società democratica.

08.04.2025
Conversiamo di diritto d’autore con Giovanni D’Ammassa e Roberto Caso, La parodia nel diritto d’autore, 08.04.2025

CNR, Firenze 10 aprile 2025
11.04.2025, Intelligenza Artificiale, Dati Clinici e Dati Clinici aperti, CNR, Firenze

30.03.2025
J. Feingold, V. Dubal, S. Bagenstos, A. Chen, D. Estes, S. Sherman-Stokes, J. Chin, S. Ashar, Eight Legal Experts on Trump’s Assault on Higher Education, LPE Project, 27.03.2025
Otto giuristi del Law & Political Economy project scrivono sull’attacco dell’amministrazione Trump alle università americane. Vengono analizzati i dettagli giuridici degli ordini esecutivi che riguardano:
a) il taglio dei finanziamenti federali;
b) gli studenti transgender;
c) gli studenti che non sono cittadini statunitensi;
d) le politiche contro la disuguaglianza (diversità, equità, inclusione);
e) i manifestanti pro-Palestina.
Una delle domande di partenza dell’analisi è la seguente: perché – a parte poche eccezioni – le grandi e ricche università statunitensi si mostrano incapaci di resistere e anzi sono pronte a farsi addomesticare? La risposta è che decenni di politiche di destra – neoliberali – hanno asservito le università agli interessi di potentati economici e antidemocratici. Viene rievocato il giuramento di fedeltà al fascismo imposto ai professori universitari italiani nel 1931.
Lavorare sui dettagli giuridici della vicenda costituisce una necessaria premessa per organizzare una resistenza che si appresta a durare anni.

Prossimamente…

3-4 aprile 2025
03.04.2025, Le sfide e le prospettive dell’innovazione vegetale tra tecnologia e diritto, 3 Aprile 2025 – 4 Aprile 2025, Università di Trento e Fondazione Edmund Mach
Qui un’intervista al Prof. Matteo Ferrari: https://www.dimt.it/news/il-ruolo-della-tecnologia-e-della-regolazione-nellinnovazione-vegetale-dialogo-con-il-prof-matteo-ferrari/


21.03.2025
Diritto comparato e intersezionalità. Incontro dei giovani comparatisti, 21 Marzo 2025, ore 15:00, Università di Trento, Facoltà di Giurisprudenza
Palazzo di Giurisprudenza (Via Verdi), Via Verdi 53, Trento, Sala Conferenze “Fulvio Zuelli”- Ingresso libero

IX convegno annuale dell’AISA, Scuola Normale Superiore, Pisa, 7-8 novembre 2024
Il IX convegno annuale dell’AISA, organizzato con la Scuola Normale Superiore, si svolgerà a Pisa il 7 e l’8 novembre 2024 e sarà dedicato a Il valore della ricerca: scienza aperta fra pubblicità e pubblicazione / The value of research: open science between publicness and publication e sarà introdotto, la mattina del 7 novembre, da una tavola rotonda dedicata allo stato della scienza aperta in Italia.

o1.11.2024
S. Faro, G. Peruginelli & D. De Angelis (2024). Conservazione dei diritti dell’autore e diritto di pubblicazione secondaria in ambito scientifico. Cnr Edizioni. https://doi.org/10.32091/VolRight2Pub2024, 31.10.2024

17.09.2024
Pubblicato il n. 61 della serie di LawTech Research Paper

RESEARCH PAPER N. 61 (NEW!)
Protecting Clinical Trial Data with Data Exclusivity: A Comparative Legal Analysis
Giorgia Bincoletto (2024) Trento, Università degli studi di Trento – (Trento Law and Technology Research Group Research Papers; 61)
25.07.2024
AISA: Pagare per scrivere: quanto ci costa?, 24.07.2024
AISA: “Esiste un sito, OpenAPC, che permette a università ed enti di ricerca di render pubblico quanto devolvono agli editori per pubblicare in riviste ad accesso aperto oppure ibride, quali buona parte di quelle coperte dai contratti conservativi (altrimenti detti “trasformativi”).
In mancanza di un’analisi dettagliata dei dati da parte del negoziatore collettivo italiano, se le istituzioni che aderiscono a questi contratti lo aggiornassero costantemente, sarebbe possibile ricostruire dal basso i l’esborso complessivo di denaro pubblico connesso.
Lo fa, per esempio, la Statale di Milano. Ma in Italia, nel 2023, l’hanno imitata soltanto altri quattro enti: il CNR, la Normale, l’università di Modena e Reggio Emilia, la libera università di Bolzano e l’Istituto oncologico veneto. Eppure il primo passo per valutare se si spende collettivamente troppo e male sarebbe sapere e far sapere quanto si spende”.

22.07.2024
22.07.2024, La Commissione non ha concesso al pubblico un accesso sufficientemente ampio ai contratti di acquisto di vaccini contro la Covid-19, 17.07.2024
