Assange, la nostra democrazia e la libertà di informazione in tempi di guerra

https://it.wikipedia.org/wiki/WikiLeaks#/media/File:Wikileaks_logo.svg

Roberto Caso, 5 aprile 2022, pubblicato su l’Adige del 9 aprile 2022 con il titolo “Assange e la libertà di informazione“, e su Agenda Digitale del 13 aprile 2022 con il titolo “La libertà di Assange è la libertà di tutti: ma l’occidente vuole ancora difenderla?

L’orribile guerra in atto vede un Paese aggredito (l’Ucraina) e un Paese aggressore (la Russia). Qualsiasi discussione sul conflitto, sulle responsabilità e sulle speranze di pace deve partire da tale dato di fatto e di realtà. Questa è anche la premessa delle riflessioni contenute nelle righe che seguono.

In alcune narrazioni correnti si presenta la guerra come uno scontro tra democrazie (l’Ucraina e i Paesi occidentali che la supportano) e autocrazie (la Russia e i suoi alleati). Se si condividono questa narrazione e i suoi presupposti concettuali, allora occorre ricordare che un pilastro delle democrazie moderne è costituito, storicamente, dalla libertà di stampa (e di informazione).

Le autocrazie invece comprimono o azzerano la libertà di espressione del pensiero e di accesso alle informazioni. E lo fanno, quando imbracciano le armi, anche per nascondere crimini di guerra. È di pochi giorni fa, il 28 marzo, la notizia della chiusura da parte delle autorità russe del periodico indipendente Novaja Gazeta diretto dal premio Nobel per la Pace Dmitrij Muratov. Sulla Novaja Gazeta sono apparse, tra le altre, le inchieste di Anna Politkovskaja, uccisa a Mosca nel 2006. Com’è noto, la giornalista russa si era impegnata a descrivere e denunciare (anche al mondo occidentale) gli abomini commessi durante la guerra in Cecenia.

Ma le nostre democrazie occidentali difendono ancora il principio costituzionale della libertà di informazione come proprio pilastro fondamentale? I motivi di preoccupazione rispetto a tale libertà sono molti e attengono al fatto (arcinoto) che lo scontro tra democrazia e autocrazia è anche interno agli stessi Paesi occidentali, pur non essendo immune da interferenze esterne.

Da questo punto di vista, la vicenda umana e giudiziaria di Julian Assange è esemplare. Assange è un informatico, giornalista e attivista australiano, fondatore nel 2006 di Wikileaks, un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro, che pubblica sul web informazioni classificate (coperte da segreto di Stato) provenienti da fonti anonime. Attraverso apposite tecnologie – prima fra tutte la crittografia – Wikileaks protegge se stessa e le sue fonti.

La sua attività è divenuta di interesse globale quando nel 2010 ha iniziato a pubblicare informazioni riservate riguardanti le operazioni militari statunitensi in Iraq e Afghanistan. Il 5 aprile del 2010 Assange e i suoi collaboratori pubblicano un video del pentagono “Collateral Murder” nel quale si vede una scena risalente al luglio del 2007: un elicottero americano Apache mentre stermina civili inermi a Bagdad. Il video divenne subito virale. Lo ricorda Stefania Maurizi, giornalista investigativa e collaboratrice di Assange, in un libro importante – “Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks” – che ripercorre la storia del giornalista austrialiano e della sua organizzazione.

Sono passati 12 anni da quel 5 aprile. Giorno in cui uno dei crimini di guerra commesso da una democrazia occidentale divenne di dominio pubblico. In tutto questo tempo Assange è stato perseguitato e privato della propria libertà: prima rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e poi negli ultimi 3 anni recluso in una prigione inglese di massima sicurezzza. Ora la sua estradizione verso gli USA sembra vicina, come vicina sembra la pena detentiva a vita che dovrà scontare in terra americana.

Collaboratori, familiari e legali di Assange non si sono ancora arresi. Proveranno in ogni modo a impedire la sua estradizione e a farlo tornare in libertà. Dovremmo tutti essere grati a queste persone e a Stefania Maurizi in particolare che si batte da anni per avere giustizia su uno dei casi giudiziari più importanti degli ultimi decenni. Perché la libertà (personale) di Assange è anche la nostra libertà (di informazione).

Non possiamo dirci oppositori dell’autocrazia se non sappiamo (o non vogliamo) difendere il tratto più distintivo della nostra democrazia: la libertà di informazione.

“La democrazia muore nell’oscurità”. Così recita il motto di un noto quotidiano americano. Quelle parole oggi si riferiscono non solo al fumo delle bombe, ma anche alla coltre di segreti, menzogne e falsità che fanno velo sulle atrocità commesse dagli uomini dopo che quella stessa venefica polvere si è finalmente dissolta.

Intelligenza artificiale, dati e proprietà intellettuale

Matera, 8 aprile 2022

Roberto Caso, Intelligenza artificiale, dati e proprietà intellettuale, nell’ambito del corso di formazione “L’intelligenza artificiale tra diritto, etica e società“, Scuola Superiore della Magistratura-Formazione territoriale di Potenza, Ordine degli Avvocati di Matera, Consiglio Notarile di Matera, Mulino Alvino, Via San Vito, 28, Matera, locandina disponibile qui. Presentazione disponibile qui.

Libertà di panorama – Pubblicato il nr. 75 della serie dei LawTech Student Paper

STUDENT PAPER N. 75 (NEW!)

LA LIBERTA’ DI PANORAMA: PROFILI CRITICI E SPUNTI COMPARATISTICI

CAROLINA BATTISTELLA (2022), Trento Law and Technology Research Group, Student Paper Series; 75. Trento: Università degli Studi di Trento. DOI: 10.5281/zenodo.6393008

Si riproduce qui di seguito l’abstract.

Carolina Battistella: “La libertà di panorama è un’eccezione al diritto d’autore che permette di scattare e riprodurre fotografie di edifici, opere e luoghi pubblici, senza violare i diritti d’autore degli autori di tali opere. La libertà di panorama è stata introdotta a livello europeo con la Direttiva 2001/29/CE che, all’articolo 5, paragrafo 3, lett. h), rimette alla discrezionalità degli Stati membri dell’Unione Europea la facoltà di introdurre l’eccezione – ai diritti di riproduzione, comunicazione e messa a disposizione del pubblico – nelle proprie legislazioni nazionali “quando si utilizzino opere, quali opere di architettura o di scultura, realizzate per essere collocate stabilmente in luoghi pubblici”. In assenza di una disciplina comunitaria vincolante, i singoli Stati membri hanno adottato approcci differenti, e talvolta opposti, in materia di libertà di panorama, giungendo quindi ad un riconoscimento frammentario di tale eccezione, e così disattendendo lo scopo della Direttiva InfoSoc di armonizzare le discipline nazionali sul diritto d’autore. Nella società moderna, l’ampia diffusione di innovative tecniche di riproduzione digitale e la possibilità di condivisione istantanea di informazioni, rendono più frequente incorrere in violazioni del diritto d’autore dovute alla riproduzione di opere protette dal copyright e collocate stabilmente in luoghi pubblici. Negli ultimi anni, il livello minimo di armonizzazione dell’eccezione della libertà di panorama in ambito europeo è stato – e continua ad essere – oggetto di dibattito nel contesto della strategia europea del Digital Single Market. Ad oggi, tuttavia, ancora non è intervenuta una rivoluzionaria riforma del copyright europeo capace di introdurre l’eccezione della libertà di panorama obbligatoria, estesa a scopi commerciali, al fine di ridurre la frammentazione legislativa in materia di copyright in Europa.

Il presente elaborato si propone di fornire un quadro esaustivo sulla libertà di panorama che consenta di mettere in luce sia i limiti presenti nell’attuale scenario normativo europeo e nazionale che i vantaggi legati all’introduzione di un’eccezione obbligatoria per tutti gli Stati membri. Per comprendere la reale portata e le implicazioni della libertà di panorama, si effettuerà un’analisi comparata degli ordinamenti europei, italiano, statunitense e inglese.

Nel primo capitolo, oltre ad essere fornita la definizione di libertà di panorama e ad esserne spiegate le origini storiche, verrà ripercorsa l’evoluzione legislativa dell’eccezione a livello europeo e internazionale, fino all’attuale quadro normativo. Saranno poi illustrate e affrontate le problematiche che circondano tale eccezione. In particolare, sarà analizzata sia la complessa intersezione tra discipline concernenti l’utilizzo delle riproduzioni dei beni collocati in luoghi pubblici, non limitata al campo del diritto d’autore, sia le complicazioni derivanti dall’impiego di nuove tecniche di riproduzione digitale. Inoltre, sarà evidenziato come il conflitto tra discipline riguardi in realtà l’individuazione di un bilanciamento tra l’interesse pubblico alla fruizione delle opere collocate in luoghi pubblici e l’interesse privato dell’autore dell’opera allo sfruttamento economico dell’immagine del bene. Verranno dunque analizzati i principali stakeholder e i rispettivi interessi nell’ambito della libertà di panorama. Saranno infine affrontate le questioni aperte nell’attuale scenario normativo, relative all’ampiezza dell’eccezione e derivanti dalla frammentaria disciplina europea in materia. In particolare: le incertezze relative al mezzo di riproduzione, all’utilizzo della riproduzione per scopi commerciali – eventualmente limitata alle sole “immagini panoramiche” –, al significato di “luoghi pubblici” e al tipo di opere soggette alla libertà di panorama. Alla luce dell’attuale frammentazione delle legislazioni nazionali in materia di libertà di panorama, e della conseguente incertezza generata, verrà sostenuta la necessità di armonizzazione a livello europeo tramite l’introduzione di una libertà di panorama obbligatoria per tutti gli Stati membri ed estesa anche agli usi commerciali.

Il secondo capitolo si concentrerà sull’analisi dell’ordinamento italiano. L’Italia è uno degli Stati membri che, non avendo recepito nel suo ordinamento interno l’articolo 5, paragrafo 3, lett. h) della Direttiva 2001/29/CE, non prevede l’eccezione della libertà di panorama. Pertanto, nell’analisi delle normative che affrontano la questione della libertà di panorama in Italia, oltre a considerare il sistema di eccezioni e limitazioni previsto dalla legge sul diritto d’autore, occorrerà tenere conto anche delle disposizioni del Codice dei beni culturali in materia di riproduzioni, che fanno salva la disciplina del diritto d’autore e sanciscono così una sorta di doppio binario di protezione della cultura. Cercando di fare chiarezza sul complesso quadro normativo in materia, verrà analizzata l’ampiezza della libertà di panorama mettendo a confronto diverse tipologie di beni, distinguendo a seconda che si tratti di beni in pubblico dominio o di beni privati, e a seconda che questi siano esposti a pubblica vista oppure non siano visibili dall’esterno. Nel corso del secondo capitolo verranno anche affrontate sia le questioni legali che hanno coinvolto Wikimedia Italia per aver utilizzato le immagini di alcuni beni culturali senza autorizzazione, sia le complicazioni gestionali legate all’organizzazione del concorso fotografico Wiki Loves Monuments, dovute alle restrittive norme del Codice dei beni culturali. Sarà infine illustrata l’evoluzione del dibattito sulla libertà di panorama in Italia – senza tuttavia alcuna traduzione in pratica –, e saranno presentate le principali posizioni dottrinali intervenute nel dibattito sull’introduzione dell’eccezione nell’ordinamento giuridico italiano.  Alla luce dell’attuale lacuna in materia di libertà di panorama nel nostro sistema legislativo, verrà pertanto auspicata l’introduzione a livello normativo di una disposizione ad hoc che riconosca la libertà di panorama anche per i beni culturali esposti permanentemente in luoghi pubblici.

Nel terzo capitolo sarà effettuata un’analisi comprata tra diversi ordinamenti, internazionali ed europei. In particolare, si vedrà che a livello europeo si possono distinguere quattro diversi approcci alla freedom of panorama: i) Stati membri in cui è consentito l’uso delle immagini per qualsiasi scopo senza remunerazione; ii) Stati membri in cui è consentito l’uso delle immagini panoramiche per qualsiasi scopo; Stati membri in cui è consentito l’uso delle immagini ritraenti un’opera specifica solo per scopi non commerciali; iii) Stati membri in cui è consentito l’uso delle immagini per soli scopi non commerciali; e iv) Stati membri in cui non è prevista la freedom of panorama. Saranno inoltre oggetto di studio l’ordinamento inglese e quello statunitense”.

La società della mercificazione e della sorveglianza

Roberto Caso, La società della mercificazione e della sorveglianza: dalla persona ai dati, Università di Foggia, Dipartimento di Giurisprudenza, 23 marzo 2022, ore 16.15, locandina disponibile qui.

Presentazione disponibile qui. Foto qui.

Riferimenti qui.

Open Science o proprietà intellettuale? Il caso dei brevetti universitari sui vaccini

Presentazione disponibile qui.

Video disponibile qui.

Letture qui, qui, qui e qui.

AISA, Per un vaccino anti Covid-19 aperto a tutti, 14 febbraio 2021

Università del Piemonte Orientale, Sistema Bibliotecario di Ateneo, Gruppo OA

In collaborazione con AISA e con la Commissione OA di Ateneo, il Gruppo OA organizza il webinar:  Open Science o proprietà intellettuale? Il caso dei brevetti universitari sui vaccini – giovedì 17 marzo 2022, dalle ore 11,00 alle ore 13,00

Abstract: “Nel campo dei farmaci e dei vaccini mercato e proprietà intellettuale non funzionano. Non garantiscono il diritto umano alla salute, provocano diseguaglianze e ingiustizie, inducono la formazione di monopoli, non generano tutta l’innovazione necessaria, si basano su opacità e conflitti di interesse. Nel rapporto tra ricerca pubblica e società i brevetti universitari su farmaci e vaccini giocano un ruolo importante. La tesi presentata in questo seminario è la seguente: il compito dell’università non è quello di chiudere la conoscenza attraverso la proprietà intellettuale su beni essenziali quali i vaccini, ma di praticare la scienza aperta”.

Riferimenti

ADI (Associazione Dottorandi e dottori di ricerca in Italia), L’università che c’è e l’università che vogliamo. Appunti sul finanziamento del sistema universitario pubblico, 31 dicembre 2021

AISA, Per un vaccino anti Covid-19 aperto a tutti, 14 febbraio 2021 •M. Biagioli, Of Viruses and Licenses: Lessons from COVID-19 Vaccine Patent Debates, Los Angeles Review of Books, July 9, 2021

N. Boschiero, COVID-19 Vaccines as Global Common Goods: An Integrated Approach of Ethical, Economic Policy and Intellectual Property Management, Global Jurist, October 1, 2021

J.L. Contreras, Chapter 14: Academic Technology Transfer (January 1, 2021). Jorge L. Contreras, Intellectual Property Licensing and Transactions: Theory and Practice (ver. 0.9, Cambridge Univ. Press, 2021, Forthcoming), Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3772916

J.L. Contreras, ‘In the Public Interest’ – University Technology Transfer and the Nine Points Document – An Empirical Assessment (December 21, 2021). University of Utah College of Law Research Paper No. 476, Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3990450 or http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.3990450

N. Dentico, Ricchi e buoni? Le trame oscure del filantrocapitalismo, EMI, 2020

M. Florio, L. Iacovone, Pandemie e ricerca farmaceutica: la proposta di una infrastruttura pubblica europea (parte prima), Menabò – Eticaeconomia, 7 maggio 2020

M. Florio, L. Iacovone, Pandemie e ricerca farmaceutica: la proposta di una infrastruttura pubblica europea (parte seconda), Menabò – Eticaeconomia, 16 maggio 2020

M. Florio, La privatizzazione della conoscenza, Laterza, 2021

S. Garattini, Brevettare la salute? Una medicina senza mercato, Il Mulino, 2022

Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Perché non brevettiamo le nostre ricerche

D. G Legge, S. Kim (2021) Equitable Access to COVID-19 Vaccines: Cooperation around Research and Production Capacity Is Critical, Journal for Peace and Nuclear Disarmament, 4:sup1, 73-134, DOI: 10.1080/25751654.2021.1906591

U. Pagano, Il capitalismo dei monopoli intellettuali, Menabò-Eticaeconomia, 14 dicembre 2021

M.C. Pievatolo, commento alle proposte del Forum DD su “conoscenza come bene comune”, Agorà democratiche, 7 marzo 2022

A. Roventini, Sospensione dei brevetti e politiche dell’innovazione, Rivista Il Mulino, 18 maggio 2021

D. Traficonte,  Property and Power on the Endless Frontier (August 9, 2021). Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3901914 or http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.3901914

T. Wu, La maledizione dei giganti. Un manifesto per la concorrenza e la democrazia, Il Mulino, 2021

Diritto comparato della proprietà intellettuale 2021-2022

Informazioni

Calendario (può subire variazioni)

Occorre iscriversi alla comunità Moodle di riferimento

Docenti: Roberto Caso, Pierre-Emmanuel Moyse

Lezione 1. Introduzione

Slide: Lezione 1

Letture:

R. Caso, Bibliografia essenziale sulla proprietà intellettuale e sul diritto d’autore

Mark A. Lemley, Property, Intellectual Property, and Free Riding. Texas Law Review, Vol. 83, p. 1031, 2005, Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=582602

R. Stallman, Did You Say “Intellectual Property”? It’s a Seductive Mirage, 2004-2021, Policy Futures in Education, Volume 4, Number 4, 2006, trad. it: Hai detto “proprietà intellettuale”? È un miraggio seducente

M.C. Pievatolo, La comunicazione del sapere. La questione del diritto d’autore, Bollettino telematico di filosofia politica, 2007-2016

W. Fisher, Theories of Intellectual Property, in Stephen Munzer, ed., New Essays in the Legal and Political Theory of Property (Cambridge University Press, 2001)

W. Fisher, IP theory

A. Gambaro, Dai beni immobili ai beni virtuali, in Enciclopedia Treccani, 2009

U. Pagano, Il capitalismo dei monopoli intellettuali, Il Menabò di etica ed economia, 14 dicembre 2021

–> LawTech –> Diritto civile

–> LawTech –> Diritto d’autore e arte

Visioni:

Franke Forum: Adrian Johns on “The Politics of Media Piracy

Lezione 2 Il metodo casistico-problematico – Diritto e tecnologia

Slide: Lezione 2

Letture:

G. Pascuzzi, Cosa intendiamo per «metodo casistico»?, Trento Law and Technology Research Papers; nr. 29, 2016

R. Caso, Capitolo 1 – Il metodo casistico-problematico, in R. Caso, La società della mercificazione e della sorveglianza: dalla persona ai dati. Casi e problemi di diritto civile, Milano, Ledizioni, 2021

R. Caso, Capitolo 2 – Gli argomenti interpretativi, in R. Caso, La società della mercificazione e della sorveglianza: dalla persona ai dati. Casi e problemi di diritto civile, Milano, Ledizioni, 2021

R. Caso, Capitolo 3 – La tecnica argomentativa del bilanciamento dei diritti, in R. Caso, La società della mercificazione e della sorveglianza: dalla persona ai dati. Casi e problemi di diritto civile, Milano, Ledizioni, 2021

R. Caso, Capitolo 4 – Diritto e tecnologia, in R. Caso, La società della mercificazione e della sorveglianza: dalla persona ai dati. Casi e problemi di diritto civile, Milano, Ledizioni, 2021

–> LawTech –> Diritto civile

Visioni:

The Paper Chase (di James Bridges) – una scena

Lezione 3 Evoluzione della proprietà intellettuale: cenni

Slide: Lezione 3

Letture:

Maria Chiara Pievatolo, La comunicazione del sapere. La questione del diritto d’autore, Bollettino telematico di filosofia politica, 2007-2016

William Fisher, Theories of Intellectual Property, in Stephen Munzer, ed., New Essays in the Legal and Political Theory of Property (Cambridge University Press, 2001)

P.S. Menell, M.A. Lemley, R.P. Merges, S. Balganesh, Intellectual Property in the New Technological Age: 2020 – Chapters 1 and 2 (July 11, 2020). Stanford Public Law Working Paper

J. Boyle, J. Jenkins, Intellectual Property: Law & the Information Society – Cases & Materials: An Open Casebook, ult. ed. (2021), Publisher: CreateSpace Independent Publishing Platform, 1-38

Lezione 4 Come si cerca l’informazione giuridica

Slide: Lezione 4 – Seminario Prof. Paolo Guarda

Letture:

R. Caso, Come si cerca l’informazione giuridica, in R. Caso, La società della mercificazione e della sorveglianza: dalla persona ai dati. Casi e problemi di diritto civile, Milano, Ledizioni, 2021

R. Caso, La dottrina giuridica italiana in Open Access – Una sitografia in costruzione

R. Caso, Bibliografia e sitografia su proprietà intellettuale e diritto d’autore

–> LawTech –> Diritto civile

Per rimanere aggiornati:

The IP Kat

Kluwer Copyright Blog

Kluwer Patent Blog

Kluwer Trademark Blog

Lezione 5 Segreto commerciale

Slide: Lezione 5

Letture:

TRIPS, Sec. 7, art. 39

Direttiva (UE) 2016/943

Art. 98-99 d.lgs. 10 febbraio 2005, n. 30, Codice della proprietà industriale

Trib. Torino 15 novembre 2018, in Foro it., 2019, I, 2568

D. Sarti, Informazioni aziendali segrete, Diritto on line, Treccani, 2014

M. Libertini, Le informazioni commerciali riservate (segreti commerciali) come oggetto di diritti di proprietà industriale, in Il Diritto industriale 6/2017

M.L. Montagnani, Dati e proprietà intellettuale in Europa: dalla “proprietà” all'”accesso”,  «Il diritto dell’economia», anno 66, n. 101 (1 2020), pp. 539-569

Visioni:

Duplicity di Tony Gilroy (2009) – Trailer

Lezione 6 – 12.4 – Seminario – Prof. Manderieux – The recent WTO-Saudi Arabia IP case: towards changes in the WTO approach on IP Enforcement?

Prof. Laurent Manderieux – Università Bocconi, Milano “The recent WTO-Saudi Arabia IP case: towards changes in the WTO approach on IP Enforcement?

World Trade Organization

WTO Dispute settlement

Understanding the WTO: settling disputes – A unique contribution

TRIPS

Saudi Arabia — Measures concerning the Protection of Intellectual Property Rights

Saudi Arabia – Measures concerning the Protection of Intellectual Property Rights – Request for consultations by Qatar, 04/10/2018

Letture:

G. Gruni, [Guest post] Copyright protection in times of regional instability: national security and the relevance of the WTO case Saudi Arabia – Measures Concerning the Protection of Intellectual Property Rights, The IPKat, July 21, 2020

Approfondimenti:

G. Morgese, L’accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPs), Cacucci Editore, 2009

Visioni:

Laurent Manderieux, “L’insegnamento interdisciplinare in ambito giuridico: l’esempio della proprietà intellettuale“, 21/10/2016

Lezione 7 Brevetto per invenzione e software

Slide: Lezione 7

Letture:

35 U.S. Code Title 35—Patents

European Patent Convention

Art. 45 ss. d.lgs. 10 febbraio 2005, n. 30, Codice della proprietà industriale

Diamond v. Diehr, 450 U.S. 175 (1981)

Bilski v. Kappos, 561 U.S. 593 (2010)

Alice Corp. v. CLS Bank Intern’l  134 S. Ct. 2347 (2014) –> J. Boyle, J. Jenkins, Intellectual Property: Law & the Information Society – Cases & Materials: An Open Casebook, ult. ed. (2021), pp. 685-695

Ufficio europeo brevetti, 1° luglio 1998, n. 1173/97, in Foro it., 2000, IV, 187

Lezione 8 Brevetto per invenzione, farmaci, vaccini e biotecnologie

Slide: Lezione 8

Visioni:

Enzo Biagi intervista Albert Sabin (min. 23-32 ca.)

Letture:

35 U.S. Code Title 35—Patents

European Patent Convention

Art. 45 ss. d.lgs. 10 febbraio 2005, n. 30, Codice della proprietà industriale

D .lgs. 10 febbraio 2005, n. 30, Codice della proprietà industriale, art. 70-bis

Istituto Mario Negri, Perché non brevettiamo le nostre ricerche

J.E. Stiglitz, Economic Foundation of Intellectual Property Rights, in Duke Law Journal, 2008

Diamond v. Chakrabarty, 447 U.S. 303 (1980)

Ass’n for Molecular Pathology v. Myriad Genetics, Inc., 569 U.S. 576 (2013)

J. Boyle, J. Jenkins, Intellectual Property: Law & the Information Society – Cases & Materials: An Open Casebook, ult. ed. (2021), Publisher: CreateSpace Independent Publishing Platform, 659-666

J.L. Contreras, COVID-19 as an Example of Why Genomic Sequence Data Should Remain Patent Ineligible, 2021

Riferimenti:

R. Caso, Pandemia e vaccini. L’irrisolvibile antagonismo tra scienza aperta e proprietà intellettuale, versione 2.0, 23 maggio 2021,  Trento LawTech Research Paper series nr. 44, in Rivista critica del diritto privato, nr. 2/2021

R. Caso (a cura di), Covid-19, pandemia, proprietà intellettuale e open science

Visioni:

Seminario (video): –> LawTech Webinar: Vaccini anti-COVID19: bene comune o proprietà privata?, Università di Trento, AISA, 10 marzo 2021

Open Science o proprietà intellettuale? Il caso dei brevetti universitari sui vacciniUniversità del Piemonte Orientale, giovedì 17 marzo 2022, dalle ore 11,00 alle ore 13,00. Video disponibile qui.

Lezione 9 – 26.4 – Prof. Moyse: New Issues, Policy Strategies in IP and Decolonization

Culture, traditional knowledge, environmental concerns and the idea of property: how external elements impact IP policy. The Western culture of appropriation.

Report of the Standing Committee on Industry, Science and Technology (2019)

https://www.ourcommons.ca/DocumentViewer/en/42-1/INDU/report-16

Report of the Standing Committee on Heritage, Shifting Paradigm, (2019)

https://www.ourcommons.ca/DocumentViewer/en/42-1/CHPC/report-19/

L. Liermann, Justice for Social Movement Trademarks, (Blog entry)

http://blogs.luc.edu/ipbytes/2021/02/05/justice-for-social-movement-trademarks/

Matal, USPTO vs. Tam, (2017) No. 15–1293, https://www.supremecourt.gov/opinions/16pdf/15-1293_1o13.pdf

J. Kouletakis, Decolonising Copyright: Reconsidering Copyright Exclusivity and the Role of the Public Interest in International Intellectual Property Frameworks, (2022) GRUR International, Volume 71, Issue 1, January 2022, Pages 24–33, https://academic.oup.com/grurint/article/71/1/24/6329867

Lezione 9b – 27.4 – LawTech Seminar – Prof. Parchomovsky: Propertizing Fair Use

Prof. Gideon Parchomovsky, The Hebrew University of Jerusalem, Penn Law

Propertizing Fair Use

Ciclo: LawTech seminars

Bell, Abraham and Parchomovsky, Gideon, Propertizing Fair Use (2021). Virginia Law Review, Vol. 107, p. 1255, 2021, U of Penn, Inst for Law & Econ Research Paper No. 21-07, Bar Ilan University Faculty of Law Research Paper No. 21-06, San Diego Legal Studies Paper No. 21-001 , Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3782545

Lezione 10- 27.4 – Prof. Moyse: The Digital Economic Agenda – The Canadian Struggles

Europe is leading the way with its Digital Services package (DSA and DMA), “to create a safer digital space where the fundamental rights of users are protected and to establish a level playing field for businesses”. The North American situation is different as the U.S. hosts most of the plateforms.

Consultation on a Modern Copyright Framework for Online Intermediaries

Consultation paper: http://www.ic.gc.ca/eic/site/693.nsf/eng/00191.html

Consultation on a Modern Copyright Framework for Artificial Intelligence and the Internet of Things

Consultation paper: http://www.ic.gc.ca/eic/site/693.nsf/eng/00316.html

Report of the Standing Committee on Industry, Science and Technology

https://www.ourcommons.ca/DocumentViewer/en/42-1/INDU/report-16

Lezione 11 – 28.4 – Seminario: New Perspectives on Copyright

New Perspectives on Copyright

The Genius of Copyright

Pierre-Emmanuel Moyse (McGill University)

https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3887071

Fair Use and Fair Price

Gideon Parchomovsky (The Hebrew University of Jerusalem, Penn Law)

EU Copyright Exceptions and the Fair Balance Doctrine

Caterina Sganga (Scuola Sant’Anna di Pisa)

https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3414642 https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3804228

Academic Copyright. Open Access and the “Moral” Second Publication Right

https://zenodo.org/record/5764841#.YkQ-5bjONQI

Roberto Caso, Giulia Dore (Università di Trento)

Coordinamento scientifico: Prof. Roberto Caso e Dott.ssa Giulia Dore

ReCreating Europe:
This project has received funding from the European Union’s Horizon 2020 research and innovation programme under grant agreement No 870626.

Lezione 12 – 13 – 2. 5 – Prof. Moyse: Software & Data Obsolescence: IP Rights on Trial

From the lightbulb and the Phoebus Cartel to the Apple & Samsung cases, the Devil is in the machine. Are IP rights new ways to control the physical world ?

Moyse, Pierre-Emmanuel, The Uneasy Case of Programmed Obsolescence (2020). Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3804451 or http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.3804451

PS11009-PS11039 – Apple e Samsung sanzionati, aggiornamenti software hanno procurato gravi inconvenienti e/o ridotto le funzionalità di alcuni cellular, https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2018/10/PS11009-PS11039

L.C Grinvald & Ofer Tur-Sinai, Intellectual Property Law and the Right to Repair, (2019) 88 Fordham Law Rev, https://ir.lawnet.fordham.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=5618&context=flr

US Bill – S. 3549 – To require original equipment manufacturers to make available certain documentation, parts, software, and tools with respect to electronics-enabled implements of agriculture, and for other purposes,

https://www.congress.gov/bill/117th-congress/senate-bill/3549/text?q=%7B%22search%22%3A%5B%22agriculture%22%2C%22agriculture%22%5D%7D&r=3&s=10

Google vs. Oracle, (2020) SCOTU, No. 18–956.

https://www.supremecourt.gov/opinions/20pdf/18-956_d18f.pdf

Lezione 14 – 3.5- Prof. Moyse: Cut the Cheese – Gruyère and other North American Stories Regarding the Protection of Geographical Indications

In North America, names are dissociated from their terroirs. Place, people and Know How are irrelevant. Parmesan is some kind of grated cheese sold by Kraft in my store next door in Montréal. Champagne I sparkling white wine. Who cares if it is good? Modern Utilitarian of the Free World vs. Old Europe Imperialism?

Article 20.16 ff – Comprehensive Economic and Trade Agreement

https://www.international.gc.ca/trade-commerce/trade-agreements-accords-commerciaux/agr-acc/ceta-aecg/text-texte/20.aspx?lang=eng

Scotch Whisky Assn. v. Glenora Distillers International Ltd., 2009 FCA 16 (CanLII), [2010] 1 FCR 195, <https://canlii.ca/t/22bpf>

MC Imports Inc. v. AFOD Ltd., 2016 FCA 60 (CanLII), [2017] 1 FCR 413, <https://canlii.ca/t/gnfrb>

Anna Price, A Cheese by Any Other Name: The Legal Challenge over “Gruyere”, (blog entry,) https://blogs.loc.gov/law/2022/02/a-cheese-by-any-other-name-the-legal-challenge-over-gruyere/

Lezione 15 – 4.5 On en a « MAR » – Making Available Right and Fair Dealing New Exception: Technical or Cultural Issues ?

The Canadian Supreme Court heard two very technical cases dealing with copyright matters. The first one concerns the implementation of the making available right (MAR). Is MAR a self-standing, independent right which could be managed be Collective societies in addition to the right of reproduction? Some say answering positively to this question would create an additional “tax”. The second one concerns the new fair dealing exception for “education” purposes. We will discuss, with prof. Caso, expert on this question, whether the removal of Copyright in the field of education is a good thing!

M. Mancini, (blog entry)

York University v. Canadian Copyright Licensing Agency (Access Copyright), 2021 SCC 32 (CanLII), <https://canlii.ca/t/jh8bc>, retrieved on 2022-03-29

Lezione 16 Come si affronta un esame scritto

Slide: Lezione 16

Seminario Dott.ssa Marta Arisi

Letture:

R. Caso, Come si affronta un esame scritto, in R. Caso, La società della mercificazione e della sorveglianza: dalla persona ai dati. Casi e problemi di diritto civile, Milano, Ledizioni, 2021

Lezione 17 Diritto d’autore, software e dati

Slide: Lezione 17

Letture:

Copyright Law of the United States (Title 17)

L. 22 aprile 1941, n. 633, Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio, art. 2, num. 8), art. 64-bis ss.

Corte giustizia 2 maggio 2012, C-406/10 (SAS), in Foro it., 2012, IV, 397

Corte giustizia 3 luglio 2012, C-128/11 (UsedSoft), in Foro it., 2012, IV, 377

US Supreme Court, Google LLC v. Oracle America, Inc., April 5, 2021

P. Samuelson, Three Surprises in the Supreme Court’s Google v. Oracle Decision, Kluwer Copyright Blog, April 12, 2021

Art. 7, direttiva 1996/9/CE, relativa alla tutela giuridica delle banche di dati

Art. 3, direttiva 2019/790/UE sul diritto d’autore nel mercato unico digitale

Art. 4, direttiva 2019/790/UE sul diritto d’autore nel mercato unico digitale

Feist v. Rural Telephone Service 499 U.S. 340 (1991)

Corte giustizia 16 luglio 2009, C-5/08 (Infopaq)

Corte giustizia 15 gennaio 2015, C-30/14 (Ryanair)

R. Ducato, A. Strowel, Ensuring Text and Data Mining: Remaining Issues With the EU Copyright Exceptions and Possible Ways Out, CRIDES Working Paper Series no. 1/2021

R. Caso, Il conflitto tra diritto d’autore e ricerca scientifica nella disciplina del text and data mining della direttiva sul mercato unico digitale, Trento LawTech Research Papers, nr. 38, Trento, Università degli studi di Trento, 2020; Il diritto industriale, 2020

Lezione 18 Diritto di comunicazione al pubblico e misure tecnologiche di protezione

Slide: Lezione 18, Lezione 18b

Letture:

Art. 12-15, direttiva 2000/31/CE sul commercio elettronico

Art. 3, direttiva 2001/29/CE sul diritto d’autore nella società dell’informazione

Art. 6, direttiva 2001/29/CE sul diritto d’autore nella società dell’informazione

Art. 17, direttiva 2019/790/Ue sul diritto d’autore nel mercato unico digitale

Sony Corp. of America v. Universal City Studios, Inc., 464 U.S. 417 (1984)

Corte giustizia 23 gennaio 2014, C-355/12 (Nintendo)

Corte giustizia 9 marzo 2021, C‑392/19 (VG Bild-Kunst)

R. Caso, La Corte di giustizia e la tutela delle misure tecnologiche di protezione del diritto d’autore: cinquanta (e più) sfumature di grigio, Trento LawTech Research Papers, nr. 19, Trento, Università degli Studi di Trento, 2014, in Foro italiano, 2014, IV, 207

R. Caso,  Diritto d’autore, comunicazione al pubblico e misure tecnologiche di protezione contro il framing: VG Bild-Kunst e l’ultimo cioccolatino della Corte di Giustizia, in Foro it., 2021, I, IV, Trento LawTech Research Papers, nr. 45, Trento, Università degli studi di Trento, luglio 2021

T. Synodinou, “Framing” the right of communication to the public: the CJEU’s decision on the VG Kunst case, Kluwer Copyright Blog, March 15, 2021

Lezione 19 Free Software, Creative Commons, Open Access e Open Science

Slide: Lezione 19

Letture:

Free Software Foundation, What is free software

J. Boyle, A Creative Commons, in J. Boyle, The Public Domain, 179–181, 183–200

L. Lessig, Cultura libera, 2005, 154 ss.

Peter Suber, Open Access, 2012, 1-27

R.E. Gold, Accelerating Translational Research through Open Science: The Neuro Experiment, in PLOS Biology, December 7, 2016

A. Kapczynski, Order Without Intellectual Property Law: Open Science in Influenza (November 6, 2017). Cornell Law Review, Vol. 102, No. 6, 2017, Yale Law School, Public Law Research Paper No. 623. SSRN, www.ssrn.com

R. Caso, F. Binda, Il diritto umano alla scienza aperta, Trento LawTech Research Papers, nr. 41, Trento, Università degli studi di Trento, settembre 2020

M.C. Pievatolo, Se l’università può essere liberale, Bollettino Telematico di Filosofia Politica, 25 giugno 2020

–> Associazione Italiana per la promozione della Scienza Aperta (AISA)

Lezioni 20-21 L’università e la proprietà intellettuale

Slide: Lezioni 19-20-21

Letture:

R. Caso, La commercializzazione della ricerca scientifica pubblica: regole e incentivi, in R. Caso (cur.), Ricerca scientifica pubblica, trasferimento tecnologico e proprietà intellettuale, Il Mulino, Bologna, 2005, 9

R. Caso, L’ora più buia: controllo privato dell’informazione e valutazione della ricerca, in Rivista Critica del Diritto Privato, 3/2018, pp. 383-418; working paper presentato alla conferenza AISA  “La scienza come ignoranza degli esperti ed il governo del numero”, Università di Pisa, Pisa, 16 marzo 2018

R. Caso, Open Data, ricerca scientifica e privatizzazione della conoscenza, Trento LawTech Research Paper nr. 48, 2022

J. L. Contreras, Chapter 14: Academic Technology Transfer (January 1, 2021). Jorge L. Contreras, Intellectual Property Licensing and Transactions: Theory and Practice (ver. 0.9, Cambridge Univ. Press, 2021, Forthcoming), Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3772916

D. Traficonte, Property and Power on the Endless Frontier (August 9, 2021). Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3901914 or http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.3901914

Seminario – Diritto d’autore e upload filters

Seminario con la prof.ssa Rossana Ducato, School of Law, University of Aberdeen

Jigsaw (teaching technique)

Upload filters, controllo dei contenuti online e libertà d’espressione: riflessioni a caldo sulla decisione della Corte di Giustizia intorno all’art. 17 della direttiva copyright nel mercato unico digitale“?

Letture:

Corte di Giustizia UE, sentenza 26/04/2022, C-401/19, Polonia c. Parlamento e Consiglio, ECLI:EU:C:2022:297

B. Saetta, Il copyright, il filtraggio dei contenuti, il ricorso della Polonia respinto e il futuro della Rete, Valigia Blu, 30 aprile 2022

Riferimenti:

Direttiva copyright: l’attuazione in Italia

L’università è in crisi?

L’urgenza di un dialogo tra docenti e studenti

Università di Trento, Facoltà di Giurisprudenza, 11 marzo 2022, ore 15.00, aula 1

Prendendo spunto da due documenti recenti (v. qui e qui) il Prof. Roberto Caso dialoga con alcuni studenti dell’ateneo trentino sulle trasformazioni in atto nell’università.

Presentazione disponinibile qui.

Riferimenti (ineluttabilmente: nomen omen) “casuali”

AA. VV. (portavoce: Virginia Magnaghi, Valeria Spacciante e Virginia Grossi), Discorso degli Allievi della Classe di Lettere, Consegna dei diplomi, Scuola Normale Superiore, Pisa, 9 luglio 2021

ADI (Associazione Dottorandi e dottori di ricerca in Italia), L’università che c’è e l’università che vogliamo. Appunti sul finanziamento del sistema universitario pubblico, 31 dicembre 2021

A. Algostino, “L’Università è un’azienda!”, Volerelaluna, 4 novembre 2021

F. Bertoni, Universitaly. La cultura in scatola, Roars, 7 giugno 2016

D. Borrelli, M. Stazio, La “grande trasformazione” dell’università italiana, in Rivista Trimestrale di Scienza dell’Amministrazione, 2018

N. Lugaresi, Università tra numeri e scelte. Le opinioni degli studenti su futuro, didattica, relazioni, etica e altro, Ledizioni, 2021

N. Lugaresi, L’università che vorremmo. Proposte e riflessioni di studenti ed ex studenti, Ledizioni, 2021

G. Pascuzzi, Il fascino discreto degli indicatori: quale impatto sull’Università?, in Il Foro italiano 2017, I, 2549

M.C. Pievatolo, L’università e le sue crisi: una riflessione storica, Bollettino Telematico di Filosofia Politica, 29 agosto 2012

M.C. Pievatolo, Un discorso per niente normale, Bollettino Telematico di Filosofia Politica, 24 luglio 2021

V. Pinto, D. Borrelli, M.C. Pievatolo, F. Bertoni, Disintossichiamoci. Sapere per il futuro, in Bollettino Telematico di Filosofia Politica, 26 marzo 2020

G. Viesti, La compressione selettiva e cumulativa dell’università italiana, Eticaeconomia, 30 Luglio 2015

Visioni

AA. VV. (portavoce: Virginia Magnaghi, Valeria Spacciante e Virginia Grossi), Discorso degli Allievi della Classe di Lettere, Consegna dei diplomi, Scuola Normale Superiore, Pisa, 9 luglio 2021

Sitografia

ADI (Associazione Dottorandi e dottori di ricerca in Italia)

EURYDICE, National Student Fee and Support Systems in European Higher Education 2020/21

European University Association (EUA), Public Funding Observatory 2021/2022, 24 February 2022

OECD, Education at a Glance 2021

Rete 29 Aprile

ROARS (Return on Academic Research and School)

Maria Chiara Pievatolo commenta le proposte del Forum Disuguaglianze e Diversità su farmaci e proprietà intellettuale

7 marzo 2022

La professoressa Maria Chiara Pievatolo, filosofa politica dell’Università di Pisa, commenta le proposte del Forum DD su “conoscenza come bene comune” in occasione di un seminario tenuto il 7 marzo nell’ambio delle Agorà democratiche.

Il testo del commento è disponinibile qui.

Big Pharma, capitalismo dei monopoli intellettuali e democrazia

Roberto Caso, 19 febbraio 2022, pubblicato su “L’Adige”, 4 marzo 2022, con il titolo “Vaccini e farmaci. Grandi monopoli, l’ora di cambiare“.

Nelle ultime settimane il dibattito sul contrasto tra proprietà intellettuale e diritti umani fondamentali (diritto alla vita, diritto alla salute, diritto alla scienza) si è nutrito di alcune notizie riguardanti brevetti e segreti industriali sui vaccini anti-COVID19.

a) Due ricercatori, Peter Hotez e Maria Elena Bottazzi, sono stati candidati al premio Nobel per la pace per aver messo a punto, sulla scorta di studi condotti negli USA all’interno del Texas Children’s Hospital e del Baylor College of Medicine, un vaccino anti COVID-19 privo di brevetti: il CORBEVAX.

b) Un’azienda sudafricana che opera a Cape Town nell’ambito dell’hub di trasferimento tecnologico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha quasi completato la riproduzione del vaccino Moderna, senza la collaborazione di quest’ultima. Insomma, ha compiuto un processo di ingegneria inversa: ha decostruito e poi ricostruito la tecnologia vaccinale della compagnia americana. Nel frattempo la richiesta di concessione a Moderna di brevetti in Sudafrica ha messo in allarme questo tipo di progetto. L’ingegneria inversa del vaccino potrebbe finire in tribunale qualora Moderna decida di far causa all’impresa sudafricana per violazione dei suoi brevetti.

c) Una decisione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) del Ministero dello Sviluppo Economico ha concesso ad AstraZeneca, Pfizer e Moderna un’estensione della durata di protezione del monopolio brevettuale su tecnologie connesse ai vaccini. Tecnicamente queste estensioni si chiamano certificati di protezione complementare e servono, nel campo farmaceutico, ad andare oltre la canonica durata del brevetto che è di vent’anni. Vittorio Agnoletto, promotore di una petizione – Iniziativa dei Cittadini Europei – per il diritto alla cura e la sospensione dei brevetti, ha denunciato questa vicenda su Radio Popolare e sul Fatto quotidiano. Ne è nata una polemica con il MISE.

d) La Presidente della Commissione Europea Ursula von Der Leyen è oggetto di alcune inchieste sulla scarsa trasparenza dei sui rapporti con le Big Pharma. Ne dà conto in una serie di articoli del quotidiano Domani la giornalista Francesca De Benedetti.

e) L’Unione Europea ha respinto la richiesta dell’Unione Africana (UA) di sospensione a livello del trattato internazionale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio dei brevetti sui vaccini anti-covid. Nella dichiarazione congiunta frutto dell’incontro da poco conclusosi tra UE e UA, l’Europa afferma di voler andare oltre la logica della donazione dei vaccini del meccanismo COVAX – finora dimostratosi fallimentare – e di supportare i progetti in corso per allineare la produzione di farmaci e vaccini in Africa ai bisogni del continente. In altre parole, buone intenzioni per il futuro che contrastano con un presente incentrato sulla difesa a oltranza delle industrie farmaceutiche detentrici della proprietà intellettuale.

Volendo trarre una sintesi da questi fatti si evince che le posizioni, dopo due anni di pandemia, rimangono quelle di partenza. Da una parte, c’è chi difende il sistema del capitalismo dei monopoli intellettuali basato su individualismo, competizione e profitto e dall’altra c’è chi lo sfida sulla scia di principi etici, invocati più volte da Papa Francesco e da molti altri, quali la cooperazione, la solidarietà, i beni comuni della conoscenza e la scienza aperta.

Ma al di là dei fatti che diventano notizie diffuse dai mass media sta maturando nel dibattito scientifico e nel suo riflesso divulgativo una riflessione profonda che va oltre misure emergenziali come la sospensione a livello di trattati internazionali dei brevetti sui vaccini.

Ne è un esempio l’ultimo libro-intervista di Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche – IRCCS Mario Negri. Nel volume edito da Il Mulino e intitolato “Brevettare la salute? Una medicina senza mercato” il grande farmacologo italiano dialoga con la giornalista e divulgatrice scientifica Caterina Visco su proprietà intellettuale e farmaci.

La ricetta di Garattini per migliorare le attuali politiche di produzione dei farmaci è importante ed articolata (pp. 85-119, 125).

1) Abolire i marchi dei farmaci per permetterne la commercializzazione con il solo nome generico.

2) Evitare la brevettazione di prodotti che hanno lo stesso meccanismo d’azione pur con una struttura chimica differente.

3) Garantire il brevetto solo ai prodotti che dimostrano un “valore terapeutico aggiunto” rispetto a quelli già esistenti.

4) Dimostrare il “valore terapeutico aggiunto” attraverso studi clinici comparativi condotti da enti scientifici indipendenti.

5) Se il nuovo farmaco è migliore, abolire il brevetto dei farmaci con un rapporto meno favorevole tra rischi e benefici.

6) Vietare la brevettazione di prodotti esistenti in natura: geni, proteine oppure processi fisiologici.

7) Sperimentare, ad esempio, a livello europeo la creazione di gruppi di strutture pubbliche e fondazioni non-profit con adeguate competenze per poter procedere da un’idea di farmaco, attraverso la ricerca preclinica, fino a studi di fase 3 (quelli che coinvolgono un elevato numero di pazienti e devono determinare validità, utilità e usabilità).

Un altro esempio di riflessione che va oltre le misure emergenziali e che si lega al punto 7) della ricetta di Garattini è il libro dell’economista Massimo Florio edito da Laterza e intitolato “La privatizzazione della conoscenza“. L’alternativa ai monopoli ed oligopoli intellettuali, come quelli delle Big Pharma, è rappresentata da grandi imprese pubbliche europee di infrastruttura di ricerca e sviluppo. Una di queste “Biomed Europa” sarebbe destinata non solo alla ricerca ma anche alla produzione e alla distribuzione di nuovi farmaci. La proposta da Massimo Florio e altri suoi colleghi è stata presentata al Parlamento Europeo lo scorso dicembre 2021.

L’ultimo esempio che vale la pena citare è rappresentato dal libro del giurista americano Tim Wu intitolato emblematicamente “La maledizione dei giganti. Un manifesto per la concorrenza e la democrazia” (Il Mulino, 2021). In questo pamphlet Wu sostiene che occorre urgentemente tornare a un’aggressiva politica antimonopolistica che blocchi le concentrazioni e provveda, quando necessario, allo smembramento delle grandi compagnie monopolistiche od oligopolistiche. Non si tratta solo di una questione di mercato, ma di democrazia. Ritornando alla storia dei primi decenni del ‘900, Wu ripercorre le tappe che portarono in Germania e in Giappone all’alleanza tra monopoli industriali e regimi totalitari.

Non sorprende che tra gli esempi dei grandi oligopoli dell’era contemporanea ci siano le Big Pharma. A pag. 121 si legge “il settore farmaceutico, che era stato opportunamente frammentato, ha attraversato un enorme processo di concentrazione tra il 1995 e il 2015, quando migliaia di aggregazioni hanno ridotto il mercato internazionale da oltre 60 imprese a circa 10”.

Insomma, il dibattito sulle disuguaglianze e sui rischi per la democrazia ingenerati dai grandi monopoli e oligopoli intellettuali sta maturando. Non resta che tradurlo in politica e diritto. C’è qualcuno in ascolto?

The Darkest Hour: Private Information Control and the End of Democratic Science

Una riflessione presentata all’Università di Pisa e ad Harvard 4 anni fa e già disponibile in Open Access nella serie dei Trento LawTech Research Paper viene oggi pubblicata in un libro sulla libertà accademica nel contesto europeo curato dai colleghi Ivo De Gennaro, Hannes Hofmeister Ralf Lüfter.

Open Science, proprietà intellettuale e capitalismo delle piattaforme

Università di Bologna, 17 febbraio 2022

Roberto Caso, Open Science, proprietà intellettuale e capitalismo delle piattaforme, nell’ambito del seminario “A chi appartengono scienza e patrimonio culturale? La proprietà intellettuale al bivio tra mercato e accesso della collettività

Maggiori informazioni qui. Slide della presentazione qui.

Una medicina senza mercato e senza brevetti

Il libro-intervista di Silvio Garattini e Caterina Visco su diritto alla salute, farmaci e proprietà intellettuale

Roberto Caso, 2 febbraio 2022

Nelle 125 pagine appena uscite da Il Mulino Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche – IRCCS Mario Negri dialoga con la giornalista e divulgatrice scientifica Caterina Visco su proprietà intellettuale e farmaci.

Si tratta di pagine chiare e preziose. Una guida agile e lucida per accedere al grande dibattito internazionale sui problemi dell’attuale sistema di produzione dei farmaci.

Il sistema si basa sul mercato e sulla proprietà intellettuale (brevetti per invenzione, segreti industriali, marchi, diritti d’autore). La tesi del grande farmacologo italiano è netta: mercato e proprietà intellettuale funzionano molto male. Non garantiscono il diritto umano alla salute, provocano diseguaglianze e ingiustizie, inducono la formazione di monopoli, non generano innovazione, si basano su opacità e conflitti di interesse. Le argomentazioni sono solide, corredate da numeri e fatti, nonché da alcuni essenziali riferimenti bibliografici alla fine di ciascun capitolo.

“Se le attuali regole di mercato, di proprietà intellettuale e di profitto, non garantiscono l’accesso alla salute a tutti i cittadini, forse vanno riformate, fatte evolvere in modo da mettere al centro l’interesse dei pazienti e della società” [p. 26]

La pandemia da COVID-19 ha riportato tragicamente sotto riflettori tutti i difetti dell’attuale politica di produzione dei farmaci. La globalizzazione ha edificato alla metà degli anni ’90 uno stringente apparato di protezione di diritti di proprietà intellettuale che copre dispositivi medici, farmaci e vaccini sull’assunto che più diritti di esclusiva avrebbero portato a più innovazione. Ma questo assunto nel tempo si è dimostrato infondato.

La proprietà intellettuale ha favorito l’emersione di monopoli e il mercato ha smesso di innovare: è possibile – denuncia Garattini – brevettare e mettere in commercio farmaci che non presentano un reale avanzamento in termini di cura (“valore terapeutico aggiunto”) [pp. 37, 48, 89-90]. Gli Stati hanno consegnato tutto il potere alle grandi industrie farmaceutiche, le quali producono solo quel che promette di generare profitto e non necessariamente ciò di cui la gente ha bisogno.

Buona parte dell’innovazione si deve alla ricerca di base di università, enti e istituti di ricerca finanziati con i fondi pubblici (i soldi dei cittadini), ma questa innovazione finisce per essere privatizzata dalle industrie farmaceutiche. Rastrellamento di brevetti universitari, cannibalizzazione di società nate in ambito universitario (spin-off e start-up) [p. 33], appropriazione dei risultati della ricerca (pubblicazioni e dati) messi in accesso aperto su Internet sono alcuni esempi di privatizzazione.

I cittadini comprano a prezzi monopolistici direttamente o indirettamente – in Italia tramite il Sistema Sanitario Nazionale per i prodotti a carico dello Stato inseriti in un’apposita lista – i farmaci che sono stati sviluppati anche grazie alle tasse da loro stessi versate. Insomma, pagano due volte la stessa cosa: la prima volta versando le tasse che vanno alla ricerca pubblica, la seconda volta acquistando il farmaco. Di più, il prezzo del farmaco non include solo la rendita monopolistica ma anche una quota che serve a coprire costi delle industrie totalmente slegati da ricerca e innovazione: lobbying presso decisori pubblici (legislatori, agenzie di controllo ecc.) nonché presso i medici, pubblicità del marchio, altre spese di commercializzazione [p. 76].

Le malattie rare e i c.d. farmaci orfani che non presentano prospettive di guadagno sono fuori dal radar delle industrie farmaceutiche [pp. 78-79]. I Paesi poveri che non possono permettersi i prezzi monopolistici sono espulsi dal mercato della salute. A quest’ultimo proposito, la storia ci ripropone la catastrofe morale che ha visto negare le cure per l’HIV/AIDS e l’epatite C ad ampie fasce della popolazione. La distribuzione dei vaccini contro il SARS Cov-2 è palesemente sbilanciata: mentre il ricco Occidente fornisce la terza e la quarta dose del siero, i Paesi a basso reddito non riescono a somministrare nemmeno la prima. L’ineguale distribuzione dei vaccini causa ingiustizia e moltiplica il rischio che si diffondano nuove pericolose varianti del virus. Una rapida ed eguale distribuzione dei vaccini su scala globale avrebbe evitato molti morti e consentito di uscire in breve tempo dalla pandemia.

Anche le agenzie di controllo dei farmaci non funzionano in modo ottimale, sebbene il quadro sia molto migliorato rispetto dagli anni ’50. Gli studi clinici (trials) su qualità, efficacia e sicurezza sono demandati alle stesse industrie farmaceutiche che producono i farmaci, con evidente conflitto di interessi [pp. 90-93]. I dati relativi alle sperimentazioni cliniche sono oggetto di un’esclusiva ad hoc (c.d. data exclusivity) che può aggiungersi al brevetto per invenzione. A questo proposito ha fatto scalpore il recente editoriale del prestigioso The British Medical Journal nel quale si è formulato l’appello a pubblicare adesso i dati relativi ai trials clinici sui vaccini in corso di somministrazione (Pfeizer, Moderna ecc.). Ad esempio, Pfizer dichiara che darà accesso ai dati da maggio 2025, Moderna da ottobre 2022. Da qui la richiesta di disponibilità immediata avanzata sul British Medical Journal.

La ricetta di Garattini per migliorare le attuali politiche di produzione dei farmaci è importante ed articolata (pp. 85-119, 125).

1) Abolire i marchi dei farmaci per permetterne la commercializzazione con il solo nome generico.

2) Evitare la brevettazione di prodotti che hanno lo stesso meccanismo d’azione pur con una struttura chimica differente.

3) Garantire il brevetto solo ai prodotti che dimostrano un “valore terapeutico aggiunto” rispetto a quelli già esistenti.

4) Dimostrare il “valore terapeutico aggiunto” attraverso studi clinici comparativi condotti da enti scientifici indipendenti.

5) Se il nuovo farmaco è migliore, abolire il brevetto dei farmaci con un rapporto meno favorevole tra rischi e benefici.

6) Vietare la brevettazione di prodotti esistenti in natura: geni, proteine oppure processi fisiologici.

7) Sperimentare, ad esempio, a livello europeo la creazione di gruppi di strutture pubbliche e fondazioni non-profit con adeguate competenze per poter procedere da un’idea di farmaco, attraverso la ricerca preclinica fino a studi di fase 3 (quelli che coinvolgono un elevato numero di pazienti e devono determinare validità, utilità e usabilità).

Quale dovrebbe essere il risultato della riforma del sistema brevettuale e della sperimentazione di forme di ricerca e imprenditorialità non-profit? Si potrebbe indurre una sana competizione tra industrie ed enti non-profit favorendo lo sviluppo di farmaci migliori e a più basso costo.

Garattini mostra di saper contemperare visione e pragmatismo.

“Forse in un mondo come quello di oggi non è possibile trovare una soluzione unica, ma è necessario mettere a punto diverse misure; quello che non va trascurato nei discorsi pratici è l’obiettivo finale: garantire l’accesso alla salute a tutti i cittadini, come dichiarato dalla nostra Costituzione e nei principi dell’Organizzazione mondiale della sanità” [p. 113]. “[…] Nel complesso, sul breve e lungo periodo, quello di una riforma di questo sistema è comunque un processo che prevede piccole tappe; un percorso che può avvenire su strade che possono correre in parallelo o magari in direzioni opposte ed essere contradditorie, perché il progresso è fatto di errori: trials and errors, esperimenti ed errori” [p. 114].

Nel libro Garattini non solo suggerisce le linee guida per un cambiamento radicale delle politiche di produzione dei farmaci – politiche che evidentemente sono nelle mani dei decisori pubblici -, ma ricorda anche di aver messo in pratica i fondamentali principi etici che le ispirano (pp. 73-75). Infatti, l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri IRCCS ha una prospettiva della ricerca schiettamente anti-brevettuale. Sul sito web dell’istituto la ragione dell’ostilità verso i brevetti è spiegata in un’apposita pagina: “Perché non brevettiamo le nostre ricerche?”. La risposta è: “per essere liberi”. Liberi da conflitti di interesse, liberi di criticare, liberi di comunicare, liberi di collaborare.

“Mantenere un’istituzione di ricerca in equilibrio costante fra la necessità di trovare risorse per fare ricerca, senza rinunciare alla propria libertà, alla dignità, allo spirito critico, è impresa difficile e complicata. Soprattutto in Italia, dove i fondi pubblici sono scarsi e male utilizzati. È quindi opportuno che l’opinione pubblica impari a distinguere fra chi cura interessi personali e chi si occupa di interessi della comunità, per non far mancare il suo sostegno a questi ultimi”.

La scelta di rinunciare ai brevetti non riflette solo i celebri precedenti di Salk e Sabin, ma sembra trovare conferme anche in questi giorni con la promessa di un nuovo vaccino anti-COVID-19 libero dalla proprietà intellettuale: il CORBEVAX, frutto degli studi coordinati da Peter Hotez e Maria Elena Bottazzi per la ricerca che fa capo al Texas Children’s Hospital e al Baylor College of Medicine. Il CORBEVAX è riconducibile una tecnologia tradizionale – proteine ricombinanti – risultato di ricerche finanziate con donazioni private di modestissima entità. Per la precisione si tratta di sette milioni di dollari, un’inezia a confronto con i miliardi di fondi pubblici piovuti sulle Big Pharma per la produzione dei vaccini a mRNA. Il vaccino privo di brevetti costituisce un modello importante: può essere ovunque prodotto a costi contenuti, conservato agevolmente e venduto a prezzi bassi: si stima 1,5/2 dollari a dose. Inoltre, deriva da una tecnologia tradizionale, ampiamente utilizzata anche per altri vaccini e sicura.

Il libro si chiude con un sogno. Si può immagine un futuro in cui la salute possa prescindere da mercato e proprietà intellettuale. L’obiettivo finale dovrebbe essere quello di:

“[…] giungere a una società più matura e con più ideali, in cui la ricerca in ambito medico e di salute pubblica non dovrebbe essere stimolata dal profitto, ma piuttosto da riconoscimenti di gratitudine pubblica. Potrebbe essere l’epoca in cui la medicina non è più un ‘mercato’ , ma un’organizzazione al servizio di chi soffre. […] Diversi lettori potrebbero giudicare tutto questo un’ingenuità e un sogno. Tuttavia, sognare […] è pur sempre possibile, e se sogniamo in molti, i sogni possono diventare realtà” [p. 125].

Le pagine del volume meritano un’attenta lettura, soprattutto da parte dei giovani, perché rappresentano la straordinaria testimonianza di chi, in 70 anni di esperienza nel campo della scienza dei farmaci, ha saputo coniugare amore per la conoscenza, capacità organizzativa e dedizione per la cura delle persone. Un messaggio in grado di ispirare chi non ha perso la speranza di poter cambiare in meglio il mondo: a cominciare dalla realizzazione dei fondamentali diritti alla salute e alla scienza.