La scienza aperta: sentieri di gloria (o di pace)?

06.11.2025

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06-07.11.2025, La scienza aperta: sentieri di gloria (o di pace)?, “Guerra o pace: scienza aperta, istituzioni di ricerca e libertà intellettuale”, X convegno annuale dell’AISA, Università di Trento, Facoltà di Giurisprudenza

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Abstract

Il diritto e la giustizia contro la forza bruta e stolta. Tratti antropologici che si ritrovano nella scienza.

Esistono due tipologie di scienza aperta. La prima, la vera scienza aperta, si basa sulla libertà intellettuale dell’uso pubblico della ragione e si pone alle fondamenta della democrazia interna ed esterna agli Stati. La seconda, la pseudo-scienza aperta, si fonda sulla proprietà intellettuale ed è asservita alla concentrazione di potere pubblico e privato.

Dalla Seconda Guerra Mondiale in poi la vera scienza aperta ha avuto modo di affermarsi solo episodicamente e in chiave sovversiva, provando a calcare gli impervi sentieri della pace.

Mentre le società che abbiamo costruito negli ultimi decenni hanno deliberatamente favorito la concentrazione di potere pubblico e privato, quella stessa concentrazione che alimenta il capitalismo dei monopoli intellettuali sorveglianti e della guerra. In questo contesto la pseudo-scienza aperta può ben presentarsi come istituzionale e percorrere orgogliosamente i sentieri della gloria, anche se, prima di giungere alla tomba, contraddizioni laceranti non tardano ad affiorare.  Lungi dall’essere mera speculazione teorica, la relazione ripercorre alcuni problemi della dialettica tra scienza aperta sovversiva e istituzionale che l’Associazione Italiana per la promozione della Scienza Aperta ha provato ad affrontare nei suoi primi dieci anni di vita.

Dalla proprietà intellettuale alla pseudo-proprietà intellettuale

29.10.2025

29.10.2025, Scienza aperta o monopoli intellettuali? Dalla proprietà intellettuale alla pseudo-proprietà intellettuale, Tutto quello che non vi hanno detto sulla Scienza Aperta, IUAV Venezia

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Abstract

La proprietà intellettuale si pone alla base dei monopoli intellettuali. I monopoli intellettuali sono antitetici alla scienza aperta intesa come pilastro di una società democratica. Ma a minacciare la scienza aperta non è solo la proprietà intellettuale tradizionalmente intesa (diritto d’autore e diritti connessi, brevetti per invenzione e marchi) ma anche la psedo-proprietà intellettuale (forme anomale di diritti di esclusiva) che punta al controllo di informazioni e dati sfuggendo al pur precario bilanciamento tra proprietà intellettuale e pubblico dominio. Per ripristinare le premesse giuridiche della scienza aperta il contrasto alla pseudo-proprietà intellettuale costituisce una sfida di fondamentale importanza.

Qui rido io…

09.10.2025

“‘Qui rido io’: the Italian right to parody and copyright”, La propriété intellectuelle a-t-elle le sens de l’humour ? L’exception de parodie, pastiche et caricature en droit français (et au-delà), Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, 17 rue de la Sorbonne, 75005 Paris, amphithéâtre Liard

Presentation

‘Qui rido io’: the Italian right to parody and copyright

Abstract

The legal problem underlying the conflict between parody and copyright does not necessarily have to be formulated in terms of an exception to the exclusive right, but can be framed in light of the originality of the work of authorship. In other words, parody usually constitutes an autonomous original work. To offer arguments in favor of this thesis, I will briefly analyze the evolution of the right to parody in Italy with particular attention to case law: from the landmark case D’Annunzio v. Scarpetta (1908) to the recent developments influenced by EU law and ECJ.

The right to parody has proven capable of resisting, in completely different constitutional and regulatory contexts, even the uncontrolled expansion of intellectual property. However, the Italian experience shows that in order to preserve the right to parody, it is necessary to be aware of the alternatives that exist in the formulation and resolution of legal problems. From this perspective, the Italian experience represents a model to be taken into consideration in other legal systems (e.g. France) where the legal problem of the conflict between parody and copyright tends to be formulated in terms of exceptions to exclusive rights.

Abstract in italiano

Il problema giuridico alla base del conflitto tra parodia e diritto d’autore non deve necessariamente essere formulato in termini di eccezione al diritto esclusivo, ma può essere inquadrato alla luce dell’originalità dell’opera d’autore. In altre parole, la parodia costituisce solitamente un’opera originale autonoma. Per offrire argomenti a favore di questa tesi, analizzerò brevemente l’evoluzione del diritto alla parodia in Italia con particolare attenzione alla giurisprudenza: dal caso storico D’Annunzio contro Scarpetta (1908) ai recenti sviluppi influenzati dal diritto dell’Unione Europea e dalla Corte di Giustizia Europea.

Il diritto alla parodia si è dimostrato in grado di resistere, in contesti costituzionali e normativi completamente diversi, anche all’espansione incontrollata della proprietà intellettuale. Tuttavia, l’esperienza italiana dimostra che per preservare il diritto di parodia è necessario essere consapevoli delle alternative esistenti nella formulazione e nella risoluzione dei problemi giuridici. Da questo punto di vista, l’esperienza italiana rappresenta un modello da prendere in considerazione in altri ordinamenti giuridici (ad esempio in Francia) dove il problema giuridico del conflitto tra parodia e diritto d’autore tende ad essere formulato in termini di eccezioni ai diritti esclusivi.